LETTINI ABBRONZANTI: Controlli Arpa Piemonte, il 76% non sono in regola

La ricerca riguarda il 2016 ed è stata effettuata a campione su 156 apparecchi.

LETTINI ABBRONZANTI: Controlli Arpa Piemonte, il 76% non sono in regola
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La ricerca riguarda il 2016 ed è stata effettuata a campione su 156 apparecchi.

Chi ama la tintarella al punto da non voler rinunciare alle sedute abbronzanti nei centri estetici farà bene a leggere questo comunicato di Arpa Piemonte, un controllo a campione (anche in centri della provincia di Vercelli) sull'idoneità dei vari "lettini" e altre apparecchiature abbronzanti. Questi strumenti il più delle volte comportano un'emissione UV non conforme ai valori stabiliti per ridurre al minimo rischi di tumori alla pelle.

Ecco il testo dell'Arpa con tutti i dettagli del caso.

L’indagine annuale sulle emissioni ultraviolette da lampade abbronzanti usate in un campione di solarium del territorio regionale, effettuata nel 2016 da Arpa Piemonte nell’ambito di una attività di controllo programmata con i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) delle Asl piemontesi, ha confermato una diffusa non conformità delle apparecchiature.

Gli apparecchi oggetto del controllo sono stati complessivamente 156, 34 dei quali già verificati in precedenza e ricontrollati per valutare l’avvenuta riduzione delle emissioni, installati in 28 centri estetici attivi presso i territori delle otto province piemontesi.

I risultati dell’indagine hanno confermato una diffusa non conformità delle apparecchiature controllate rispetto agli standard imposti dalla normativa tecnica e richiamati da uno specifico decreto del MISE, di concerto col Ministero della Salute (DM 110/2011), recentemente modificato dal DM 206 del 15/10/2015. Delle 156 apparecchiature oggetto delle misure di irradianza ultravioletta, solo 38 (circa il 24% del campione complessivo) sono risultate conformi alla normativa mentre per le restanti 118 si sono rilevate non conformità, quali ad esempio livelli di emissione di radiazione ultravioletta superiori ai valori di riferimento.

Per quanto riguarda gli apparecchi oggetto di una seconda verifica a seguito di esito negativo della prima, si è rilevata una sostanziale riduzione delle emissioni ultraviolette. Anche per questo campione di lampade, però, si confermano difformità rispetto agli standard normativi per il maggior numero di apparecchi, corrispondente al 71% del totale considerato.

 Le emissioni ultraviolette da lampade per uso estetico sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC – International Agency for Reasearch on Cancer) quali agenti cancerogeni (classe I). L’utilizzo di apparecchiature non conformi e con emissioni ultraviolette superiori ai valori di riferimento rappresenta, pertanto, un significativo fattore di rischio per la popolazione.

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