La Polizia di Stato contro la violenza di genere: tre storie di “ordinaria follia”

Conclusesi con due arresti ed una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare.

La Polizia di Stato contro la violenza di genere: tre storie di “ordinaria follia”
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La Polizia di Stato contro la violenza di genere: tre storie di “ordinaria follia”. Conclusesi con due arresti ed una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare.

La Polizia di Stato contro la violenza di genere: tre storie di “ordinaria follia”

La Polizia di Stato contro la violenza di genere: tre storie di “ordinaria follia”. Conclusesi con due arresti ed una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare.nei confronti di due uomini ed una donna residenti nel vercellese.
La Squadra Mobile della Questura di Vercelli, nelle scorse settimane ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Vercelli, su richiesta della Procura della Repubblica.

Fondamentale la tempestività

La tempestività dell’intervento è risultata fondamentale in entrambi i casi che manifestavano segnali di pericolo imminente.
Nel primo episodio l’attività investigativa è scaturita dalla denuncia presentata da una donna vercellese, vittima di gravissimi atti persecutori da circa un anno e mezzo da parte dell’ex compagno.
L’uomo, affetto da problemi di alcolismo, non si era mai rassegnato alla fine della relazione ed aveva messo in atto una serie di comportamenti gravissimi ed ossessivi tali da rendere impossibile la vita alla donna. Dal 2017 ad oggi lo “stalker”, in un’escalation preoccupante, aveva cominciato con le molestie telefoniche per poi “progredire” con continui pedinamenti ed appostamenti, fino a giungere a vere proprie aggressioni fisiche. La vittima, nonostante ciò, non aveva mai voluto rivolgersi alla Polizia a causa dell’affetto che aveva provato nei suoi confronti ed in considerazione della paura di eventuali ritorsioni. La formalizzazione della denuncia e la sinergia immediata con la Procura della Repubblica ha permesso in brevissimo di tempo di ottenere una misura cautelare custodiale per l’uomo.
Le evidenze probatorie raccolte hanno infatti permesso di dimostrare che lo stesso aveva pubblicato sui social dei messaggi ed aveva inviato alcuni sms a suoi conoscenti, con i quali lasciava intendere che avrebbe ucciso la sua ex se lei non fosse tornata con lui.
E’ dunque scattato immediatamente il provvedimento restrittivo a carico dello stalker, per il quale si sono aperte le porte della locale casa circondariale.

La seconda vicenda trae origine dalla denuncia di una ragazza straniera, impiegata come ballerina in un locale notturno della zona, la quale è stata vittima di una brutale aggressione a sfondo sessuale in tarda notte ed in pieno centro città. Uno sconosciuto, dopo aver aspettato che la donna uscisse dal locale notturno, la seguiva in auto e verso le 4.30 del mattino la costringeva ad accostare con alcune manovre pericolose in una via cittadina. L’uomo, scendeva dalla propria autovettura e, dopo aver aperto lo sportello del veicolo condotto dalla donna, la aggrediva brutalmente colpendola con dei pugni e palpeggiandola. Successivamente l’aggressore aveva provato a trascinare la ballerina nella propria macchina facendola rovinare a terra e afferrandola per i capelli. Solo l’intervento di un passante ha fatto si che l’uomo fuggisse velocemente desistendo dal brutale piano. Le immediate indagini condotte dagli uomini della Mobile, grazie all’analisi dettagliata delle immagini di videosorveglianza, dei dati dei lettori targhe nel percorso e dei pagamenti effettuati con una carta bancomat, hanno permesso di indentificare l’uomo per un quarantenne di origine vercellese. I successivi approfondimenti hanno rivelato dei dettagli inquietanti, in quanto il soggetto aveva appena finito di scontare gli arresti domiciliari per un fatto del tutto identico a quello sopradescritto, avvenuto circa un anno fa. In considerazione della brutalità dell’aggressione e della potenziale serialità dell’uomo, la Procura della Repubblica ha ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere che è stata prontamente eseguita dagli uomini della Polizia di Stato.
La donna per le lesioni subite è stata refertata con 12 giorni di prognosi ed ha riportato anche un gravissimo shock emotivo.

Infine, la scorsa settimana gli uomini della mobile hanno eseguito anche la misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti di una donna, classe 1974, resasi responsabile di gravissimi maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti del coniuge, soggetto invalido e con gravi difficoltà deambulatorie.
Dopo avere ripreso la convivenza da circa un anno con il coniuge separato, la signora, non nuova a comportamenti di tipo violento, aveva posto in essere una serie di comportamenti gravissimi che andavano dai continui insulti fino a brutali violenze fisiche nei confronti dell’uomo, incapace di difendersi a causa della propria condizione. I maltrattamenti venivano perpetrati a causa di litigi per questioni economiche e per condizioni sociali difficoltose.
La vittima è stata successivamente collocata in una struttura protetta ove personale specializzato si prenderà cura di lui.

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