La Lega Nord si batte per la Borsa risi
A tutti i livelli la Lega piemontese si è attivata per fare pressioni contro la paventata chiusura di un altro pezzo di storia economica della città.

A tutti i livelli la Lega piemontese si è attivata per fare pressioni contro la paventata chiusura di un altro pezzo di storia economica della città.
La Lega Nord Piemont difende le Borse Risi che rischiano di sparire e si mobilita per evitare un ulteriore danno all'occupazione vercellese e non risparmia critiche al mondo agricolo: "Ci piacerebbe anche sapere a che titolo, proprio a Vercelli, la Coldiretti si schieri con questo governo, partecipando all’incontro di domenica, considerati i danni che una simile decisione, inevitabilmente, comporterà a questo territorio”. Insomma: tuteliamo il riso, tuteliamo la nostra agricoltura".
Una possibile chiusura delle Borse Risi fa tremare il comparto risicolo. Molinari: “Solidali con i lavoratori. Questo Governo vuole dare l’ennesimo colpo al comparto agricolo piemontese, le associazioni di categoria prendano le distanze”.
La Lega Nord Piemont non ha dubbi: il riso va tutelato. La notizia di una possibile chiusura delle Borse Risi di Vercelli, Novara, Mortara, Pavia e Milano ha destato infatti non poca preoccupazione nei risicoltori e nel partito, che ha immediatamente appoggiato le proteste dei lavoratori. Il rischio, insomma, è che la soppressione dei luoghi in cui ogni settimana viene battuto il prezzo del risone susciti confusione nelle operazioni di acquisto e di vendita, con conseguenti timori per il comparto dei mediatori, che regolano le contrattazioni tra compratore e venditore. A difendere le Borse – e gli agricoltori – il parlamentare della Lega Nord Stefano Candiani, già autore, a luglio, di un’interpellanza in cui vengono evidenziati i danni che un’eventuale chiusura delle sale di contrattazione potrebbe portare. La Lega Nord di Vercelli precisa, attraverso la voce del Capogruppo Alessandro Stecco, quello che si verrà a perdere. “La Borsa Risi è il cuore pulsante dell’agroalimentare vercellese, punto di incontro tra mediatori e produttori, momento nel quale avviene non solo una mera operazione commerciale, ma anche una sorta di “counseling”, con apporto di idee e informazioni, non sostituibile da un’interfaccia solo telematica, peraltro poco gradita a molti produttori. Siamo preoccupati anche per le circa 70 famiglie dei
mediatori che lavorano nelle varie piazze interessate e della perdita dell’ indotto economico locale nei giorni di contrattazione”. Sulla questione interviene anche il deputato della Lega Nord biellese Roberto Simonetti, che sta seguendo la questione a livello parlamentare. “La centralizzazione della valutazione del riso con l’istituzione delle commissioni uniche nazionali favorirà la grande distribuzione a scapito dei produttori e delle tipicità locali, vera forza dell’eccellenza risicola del Made in Italy. Chiudere le borse merci locali non porterà a procedure più snelle e trasparenti per la determinazione del prezzo ma esattamente all’opposto: più ci si allontana dal produttore e dal compratore più la speculazione economica se ne avvantaggerà a danno della qualità.” Critico anche Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Nord Piemont, che alla vigilia dell’incontro vercellese del ministro Maria Elena Boschi avanza non poche perplessità sulle decisioni del Governo. “Non posso che essere solidale con le proteste degli agricoltori – spiega - e contrario alla decisione di chiudere le Borse Risi, in quanto standardizzare i prezzi del prodotto porterà di sicuro un danno alle aziende del territorio piemontese. Ci piacerebbe anche sapere a che titolo, proprio a Vercelli, la Coldiretti si schieri con questo governo, partecipando all’incontro di domenica, considerati i danni che una simile decisione, inevitabilmente, comporterà a questo territorio”. Insomma: tuteliamo il riso, tuteliamo la nostra agricoltura.