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Il sindaco di Santhià sul caso vaccini: "Non succederà più"

Angela Ariotti ha incontrato l'Asl chiedendo e ottenendo una diversa gestione delle code all'interno.

Il sindaco di Santhià sul caso vaccini: "Non succederà più"
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Nella foto il sindaco di Santhià Angela Ariotti.

A conferma di quanto riportato da Primavercelli il caso degli anziani al freddo, anche per due intere ore, davanti alla Casa della Salute, in attesa di essere vaccinati con la quinta dose contro il covid c'è stata una dura presa di posizione del sindaco di Santhià Angela Ariotti, che ha incontrato i referenti dell'Asl Vc chiedendo di attrezzare in modo diverso gli spazi per la vaccinazione in modo da consentire l'attesa in un luogo riscaldato.

Il sindaco ha spiegato cosa è successo e le contromisure che ha richiesto e ottenuto in un comunicato pubblicato sul proprio profilo Fb e che riportiamo.

La nota di Angela Ariotti

"Ieri alla nostra Casa della Salute si sono svolti, come ormai succede da mesi, i vaccini. La nostra Protezione Civile assiste lo svolgersi delle operazioni e a loro va il mio enorme ringraziamento.

Purtroppo, solo a tarda sera, ho saputo che l'affluenza è stata enorme (molti con accesso diretto). Il problema molto grave è stato quello di essere rimasti in attesa, fuori all'aperto, anche due ore, al freddo, in piedi. Stiamo parlando di ultra ottantenni, chiamati fragili.

C'è stato un incontro con l'Asl

Oggi abbiamo avuto un incontro con il Personale e anche con la Direzione di Vercelli ed insieme abbiamo concordato che, con queste temperature fuori dalla struttura non si può, né si deve stare. Verranno reperiti nuovi spazi all'interno per l'attesa.
Noi abbiamo fornito sedie.

Queste norme Covid, il garantire la sicurezza, il distanziamento, la paura del contagio ci fanno dimenticare altre priorità, altrettanto importanti.
Del tipo: faccio il vaccino quindi non prendo il Covid, ma prendo la bronchite.

Voglio trasmettere la mia vicinanza alle persone che si sono trovate in questa brutta condizione.

So che il personale medico/infermieristico ha lavorato a ritmi serrati per cercare di ridurre i tempi però è chiaro che il problema c'è stato.
Non succederà più".

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