Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio a Chivasso per l'incontro "Il futuro del Piemonte" VIDEO

L'evento è organizzato dal circuito editoriale Netweek.

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Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio a Chivasso per l’incontro “Il futuro del Piemonte”. L’evento è organizzato dal circuito editoriale Netweek.

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio a Chivasso

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio questa mattina, mercoledì 30 ottobre 2019, è ospite del circuito editoriale Netweek a Chivasso. Dopo una prima visita di Cirio alla redazione de La Nuova Periferia e dell’agenzia pubblicitaria PubliN, il Presidente ha percorso la via principale di Chivasso, cioè via Torino per giungere nella sala del Consiglio comunale dove si svolgerà l’incontro dal titolo “Il futuro del Piemonte”. In questa breve camminata, lungo il centro storico cittadino, Cirio ha avuto l’occasione di incontrare molti chivassesi a cui ha stretto le mani e con le quali si è brevemente confrontato.

I saluti

Si è aperto pochi minuti fa l’incontro con un breve intervento del direttore editoriale Piemonte Piera Savio che ha dato il benvenuto al Presidente Alberto Cirio e ha ringraziato il pubblico numerose formato da sindaci e numerosi amministratori del territorio.

La  parola è poi passata all’Amministratore Delegato del gruppo Alessio Laurenzano che ha spiegato la mission del nostro circuito, fatto di giornali locali e neutrali, senza legami con poteri politici e associazioni di categoria. Noi ci poniamo di essere i mezzi attraverso cui le Istituzioni comunicano con le persone, i nostri lettori.

Poi Emanuel Bava, direttore commerciale per il Piemonte del gruppo Netweek che ha ringraziato anche lui il Presidente della Regione e i sindaci che stanno partecipando alla prima uscita ufficiale di Cirio a Chivasso.

“Noi siamo il primo gruppo editoriale in Piemonte, primi in Italia – ha spiegato – Oggi però vogliamo parlare del nostro Piemonte. Le persone oggi qui, in questa sala, ci sono le parti più vive del territorio. Persone che hanno diverse in Comune: l’amore per il nostro Piemonte , tutte persone che non guardano l’ora (non si tirano mai indietro), i giornalisti sempre presenti e sempre sul territorio e poi i commerciali che sono la spina del nostro gruppo. Il nostro Piemonte ha bisogno di esser rilanciato, il Piemonte ha bisogno di un’altra velocità proprio come diceva uno degli slogan più belli di Cirio in campagna elettorale”.

L’incontro “Il futuro del Piemonte”

Il direttore editoriale Piera Savio ha immediatamente chiesto al Presidente: “Nella scorsa estate la Tav è ripartita ed è stata sbloccata la situazione formale per i lavori di completamento della Asti-Cuneo, con un iter di fatto concluso anche se i cantieri non sono ancora stati aperti. In merito alla mobilità e ai trasporti, sono previsti nuovi finanziamenti per lo sviluppo strategico del Piemonte attraverso le infrastrutture?”

“Noi dobbiamo essere all’altezza delle altre realtà a noi confinanti. Oggi la Tav è irreversibile, si mettano il cuore in pace chi ci costringe a tenere 400 militari nel cantiere. Mi sembrava di andare in guerra. Sull’Asti-Cuneo, con il nuovo Governo, ha di nuovo cambiato il proprio pensiero. Le risorse comunque per realizzare quest’opera ci sono, sono state accantonate”.

Il secondo quesito invece tocca l’Alessandrino e cioè: “Alessandrino piegato dalle recenti piogge piange una vittima e conta milioni di danni”.

“Il problemi legati ai grandi fiumi sono stati eliminati dagli scolmatori mentre i veri problemi sono legati ai piccoli fiumi, ai rii. Oggi ho una partita aperta con Legambiente perché crea un dibattito inutile perché un tempo i piccoli fiumi erano gestiti dai nostri nonni, mentre oggi se un sindaco autorizza una persona a tagliare un albero in mezzo ad un fiume viene denunciato. Ne ho parlato con il Premier Conte e, dopo l’autorizzazione del Governo, sarà pubblicato un vademecum per la pulizia dei piccoli fiumi da inviare ai Comuni. E sarà attrezzata anche in maniera migliore la Protezione civile”.

Sport: nel 2021 arriveranno a Torino le finali Atp di Tennis, cinque anni in cui proprio in questo periodo si concentreranno le attenzioni mondiali del Mondo del tennis. Dovremo consolarci così per le mancate Olimpiadi in Piemonte, oppure la partita a cinque cerchi non è del tutto chiusa?  Ritiene che la non partecipazione alle Olimpiadi del 2026 sia stato un errore?

“Un danno enorme, incommensurabile non avere le Olimpiadi in Piemonte. Se c’è una contestazione che mi viene da fare al Governo Chiamparino e che questa Regione abbia buttato via questa occasione. Lombardi e Veneti non sono stati più bravi di noi, il Comune di Torino ha fatto una delibera dove spiegavano che non volevano le Olimpiadi. A quel punto la Regione avrebbe dovuto scegliere di tenere le Olimpiadi e portarle sulle nostre montagne e non a Torino. Loro hanno preso un tesoro e l’hanno donato ad altri. Quando sono diventato Presidente ho detto che non c’eravamo anche se ormai è tardi. Eppure noi abbiamo un impianto importante per le Olimpiadi invernali, come l’impianto di bob in un comprensorio omogeneo. Se non servirà per queste Olimpiadi io lo farò smontare. Quando a Cortina però capiranno che dovranno tirare fuori dei soldi e consumare suolo voglio vedere Legambiente. Ora con Malagò ho aperto un confronto e forse potremmo ospitare due sport che però non danno medaglie. Noi lavoriamo per lo Sport Commissionig. Noi abbiamo candidato Torino per la partenza del Tour de France del 2023, sarebbero due tappe che coinvolgerebbe un bel pezzo del Piemonte”.

Sanità, con il nuovo reparto di cardiologia, e il nuovo primario (Claudio Moretti, emodinamista), quello che manca a Chivasso è il reparto di emodinamica, inaugurato nel 2011 e chiuso poco dopo, anche in seguito a tristi vicende giudiziarie. Da allora, i cittadini non hanno mai smesso di lottare per avere quel servizio “salvavita”.
Ora sembra essere tutto pronto: presidente, l’emodinamica tornerà a Chivasso? Può prendersi questo impegno?

“Lo faccio volentieri. entro il 31 gennaio 2020 saremo qui ad aprirlo. Faremo una delibera nelle prossime settimane per ridisegnare l’offerta dell’emodinamica del Piemonte. Solo due settimane fa sono stato a Vercelli. Il diritto alla salute ce lo hanno tutti, sia chi abita a Nichelino sia chi abita a San Raffaele Cimena. Non è una questione di costi perché la maggior parte del debito della sanità piemontese è scatenato solo dall’ospedale delle Molinette di Torino. E non è un problema di gestione ma strutturale perché è un edificio vecchio. Il Parco della Salute ha l’obiettivo di regalare una nuova struttura meno gravosa. Ci rivediamo qui entro fine gennaio di inaugurare un servizio fondamentale quale l’emodinamica”.

Ancora sanità: Da Novara, invece, accendiamo i riflettori sulla Città della Salute e della Scienza. Sul tema  continuano a esserci polemiche e vengono sollevati dubbi sulla reale copertura finanziaria dell’opera da parte di Ministero e banche: Presidente, qual è la verità?

“Noi come Giunta presentato il progetto di legge. Diamo una garanzia per questo intervento che ci ha chiesto lo Stato. Noi siamo in questa fase, senza perdere un giorno in più. Noi abbiamo due obiettivi: la Città della Scienza e della Salute e il tema del collegamento tra Novara e Milano con l’Alta Velocità. Noi non perdiamo un giorno di tempo.

Trasporti: Per il Canavese il focus è sulla tratta Gtt (da gennaio 2020, Trenitalia) Pont Canavese-Chieri, con in mezzo Rivarolo, Settimo e Torino: tratta che ha il triste primato di essere nella Top 10 delle peggiori linee di Italia. Problema sicurezza (con treni non oltre i 50Km orari) e convogli vetusti: anche in questo caso, quando arriveranno delle risposte concreti per studenti e pendolari?

“Credo che sia sbagliato non decidere. Noi dobbiamo decidere cosa fare perché noi possiamo avere delle idee. Dobbiamo avere il coraggio di fare una pianificazione seria per il territorio, anche per il turismo. Se vogliamo diventare la prima regione d’Italia per il turismo outdoor che piace agli stranieri, cioè quello della bici è una possibilità che abbiamo. E ce l’avete voi sindaci del territorio omogeneo, che ha una sua prospettiva. Diteci voi quali linee da trasformare. Laddove, invece, il territorio ci dice che è vitale il ritorno del treno allora cercheremo quelle risorse. Anche lungo l’Alta Velocità dobbiamo prevedere le fermate, certamente non tutte. Ci sono le condizioni per averle sia a Novara che a Chivasso”.

La chiusura

A chiudere l’intervento il direttore Piera Savio:”Abbiamo compreso che il Piemonte di Cirio merita molto di più di quello che ha. Un Piemonte più forte e combattivo”. Poi ha chiesto un commento sulla vittoria in Umbria e Cirio sorridendo ha solo detto “Grazie”.

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