Cronaca

Il marito cornuto picchia il maestro... anno 1885

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C’è una notizia tratta dai documenti dell'archivio storico, che ricorda un fatto accaduto proprio in questi giorni, ma 136 anni fa! Si tratta di un fatto di cronaca cittadina, collegabile con un fatto assurto agli onori della cronaca alla metà dello scorso novembre quando un’insegnante della scuola materna, vicino a Torino, è stata licenziata (e poi reintegrata), in seguito alla diffusione in chat di alcuni video hard.

Lo scandalo del 1885

«Nel giugno 1885 a Trino successe grosso modo la stessa cosa - spiega lo studioso di storia locale Pierfranco Irico - naturalmente senza video... Dall'archivio storico ho ricavato la storia dei protagonisti: lei, il maestro, il marito separato, la scoperta dello scandalo, le botte, l'intervento del sindaco, le dimissioni del maestro, e la città bigotta che ride». Il faldone riguarda la corrispondenza tra sindaco e prefetto. Il sindaco Vercellotti scriveva, in questo caso alla soprintendenza scolastica, di un fatto successo il 17 giugno 1885. «Verso le 4 del mattino - continua Irico - molti contadini erano sul corso principale V. Emanuele (oggi corso Italia) in attesa di avviarsi in campagna, e in quel momento successe “una brutta scena”: un uomo che fuggiva inseguito da un altro uomo che lo bastonava.

Lei, il maestro, il marito separato

Il malcapitato era il maestro Domenico Rossi (dipendente del Comune), l'altro era Modesto Mosso. Il povero maestro era disperato, cadeva, si rialzava. Quasi tutti i presenti applaudivano, era giusto bastonare il maestro! Più tardi tutta Trino ne parlava. Cosa era successo? Mosso era da tempo separato dalla moglie e viveva in altro alloggio, ma la sera prima, verso le 23, era andato dalla moglie per ritirare del materiale dimenticato. La moglie però non lo aprì con delle scuse, e lui capì che in casa doveva esserci qualcuno: il maestro! Attese lì fuori fin verso le 4, quando vide uscire di corsa il maestro Rossi, lo rincorse e cominciò a bastonarlo sul corso. Qualcuno dei presenti consentì al maestro di salvarsi dalla furia del Mosso».

La decisione

La Giunta si riunì e decise di sospendere il maestro dalle sue funzioni. «Era convinta del fatto che avrebbe presentato le dimissioni, che arrivarono il 5 agosto. Il Rossi, forse pressato o consigliato da qualcuno le diede, era insegnante elementare della 3° classe. Restava la morale finale del povero maestro che, oltre alle botte e alla perdita dell'impiego, avrebbe dovuto giustificarsi per i suoi fatti personali di fronte a un'opinione pubblica bigotta e ipocrita».

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