I SINDACATI: "Sanità vercellese nel caos"

Dure accuse all'ente e l'annuncio di un presidio il 21 giugno davanti agli ospedali di Vercelli e Borgosesia.

I SINDACATI: "Sanità vercellese nel caos"
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Dure accuse all'ente e l'annuncio di un presidio il 21 giugno davanti agli ospedali di Vercelli e Borgosesia.

I sindacati Cgil. Cisl e Uil della provincia di Vercelli non hanno dubbi: "Sanità vercellese nel caos", secondo loro a un anno di distanza dai famosi tagli, nonostante ad esempio la salvezza di Emodinamica, la nostra sanità è più che al collasso.

Certamente l'Asl, sempre pronta a rimbeccare immediatamente ogni notizia negativa, la penserà diversamente e ci aspettiamo a breve la loro versione.

Ma adesso diamo spazio alle lamentele del sindacato che annuncia una conferenza stampa, mercoledì 14 giugno alla sede Uil di Corso Fiume 85 e un presidio di fronte agli ospedali di Vercelli e Borgosesia il 21 giugno.

Questo il "sommario" del caos: "80 posti letto in meno e professionisti sanitari che deficitari in rapporto all’aumento esponenziale dei carichi di lavoro subito da ogni operatore". La "triplice" poi sottolinea: "A un anno dalla riorganizzazione dell’ASL Vercelli, sono diventati innumerevoli i problemi che gravano sui cittadini del Vercellese. anno chiuso importanti reparti quali: Oncologia, cure intermedie, Reumatologia, D.O.M e - di recente - il reparto per malati terminali (A.M.A.P) e il Country Hospital di Varallo. Non è mai stata ufficializzata l’apertura del servizio semi-intensivo del DEA e il Pronto Soccorso è in una situazione di stallo. Non vengono sfruttati i laboratori con alte potenzialità tecnologiche, dove il personale è ridotto al minimo.

Il reparto di Pediatria non ha adeguato il personale infermieristico .
I CAVS sono diventati posti letto per malati acuti anziché per pazienti stabilizzati.
Gravi problemi per l’assistenza ai malati oncologici e dializzati.
Anche gli uffici amministrativi risultano privi di personale numericamente adeguato con lunghe code agli sportelli.

In sintesi, la riorganizzazione dell’ASL ha portato ad avere 80 posti letto in meno e la perdita di bravi professionisti sanitari, ma di contro ha comportato un aumento esponenziale dei carichi di lavoro e gli operatori arrivano anche ad avere turni di 12 ore e giorni di ferie non godute degli anni precedenti".