Furti nei negozi: fermate quattro donne

Tre sono state arrestate mentre una quarta, minorenne, è stata denunciata

Furti nei negozi: fermate quattro donne
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Furti nei negozi: la Polizia ha individuato e fermato quattro donne. Tre sono state arrestate e una denunciata.

Furti nei negozi la scoperta

La settimana scorsa la Polizia di Stato di Vercelli ha arrestato tre donne e denunciato a piede libero una quarta per furto aggravato. Il responsabile del punto vendita del negozio “Oviesse” contattava la Sala Operativa della Questura per segnalare quattro donne di nazionalità rumena che si aggiravano con fare sospetto all’interno dell’esercizio commericale. Immediatamente veniva inviato sul posto un equipaggio della Squadra Volante che intercettava due donne all’esterno del negozio che si erano appropriate di numerosi capi di abbigliamento celandoli sotto ai loro giubbini, che infatti presentavano un evidente rigonfiamento, e li appoggiavano all’interno del cofano di una macchina. Subito dopo si ricongiungevano con altre due donne che le attendevano all’ingresso del negozio.

La perquisizione

Le ladre venivano fermate e sottoposte a perquisizione personale estesa al veicolo che dava esito positivo poiché all’interno della macchina venivano trovati numerosi vestiti, con le etichette strappate e prive delle placche antitaccheggio, per un valore di circa ottocento euro. Venivano inoltre ritrovati, sempre all’interno dell’autovettura, dodici prodotti per tinteggiatura, del valore di circa duecento euro, sottratti poco prima da un altro esercizio commerciale di Vercelli, oltre ad altra merce varia di cui non si riusciva a stabilire la provenienza.

Gli arresti e la denuncia

Le donne, tutte con precedenti penali per reati contro il patrimonio, venivano accompagnate in Questura e tre di loro arrestate in flagranza per il furto aggravato, mentre la quarta veniva denunciata a piede libero per lo stesso reato poichè minorenne; venivano inoltre denunciate per ricettazione poiché trovate in possesso di merce rubata. Le tre donne arrestate venivano associate agli arresti domiciliari su disposizione della locale A.G. e, il giorno successivo, in sede di convalida dell’arresto, sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di firma.

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