FISCO: Preso evasore fesso oltre che disonesto

Un geometra di Ciriè, ha evaso per anni emettendo al massimo 20 parcelle l'anno... all'arrivo della Finanza per un controllo ne ha emesse 300 in un giorno! Una pessima idea.

FISCO: Preso evasore fesso oltre che disonesto
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Un geometra di Ciriè, ha evaso per anni emettendo al massimo 20 parcelle l'anno... all'arrivo della Finanza per un controllo ne ha emesse 300 in un giorno! Una pessima idea.

Il comportamento migliore da tenere in questi casi è di ammettere le proprie responsabilità con franchezza... ma se per una vita hai emesso al masssimo trenta parcelle l'anno per la tua attività di geometra, non ne "stacchi" 300 in un giorno per cercare di metterti alla pari con quanto hai evaso perché è arrivato il controllo della Finanza... Quest'impresa alquanto sciocca è riuscita a un geometra di Ciriè. Naturalmente questo sotterfugio ha avuto solo l'effetto di indisporre gli accertatori della Guardi di Finanza di Lanzo.

«Questo comportamento - scrive infatti la note delle Fiamme Gialle - lungi dall’ingannare gli ispettori ha addirittura aggravato la posizione del geometra, che ora non solo dovrà pagare le imposte su oltre 130.000 euro di reddito non dichiarato, a cui andranno aggiunti sanzioni e interessi, ma dovrà anche rispondere davanti all’Autorità giudiziaria del reato di esibizione di documenti falsi (ben 300 nel corso del controllo). Per fortuna atteggiamenti di questo tipo sono sempre più rari. Le verifiche della Guardia di finanza, ora più che mai, si basano su un contraddittorio leale tra Amministrazione e contribuente, nel corso del quale se la parte si accorge di aver commesso degli errori può ricorrere all’istituto del “ravvedimento operoso”, che permette di pagare sanzioni ridotte (questa possibilità non è contemplata, ovviamente, in caso di frodi). Ne è l’esempio una società dell’hinterland torinese operante nel settore del noleggio di automezzi, che nel corso di una verifica fiscale, riconoscendo di non aver adempiuto, nei termini previsti al versamento di oltre 400.000 euro di I.V.A., ha fatto ricorso all’istituto del ravvedimento operoso provvedendo a pagare gli interessi dovuti e le sanzioni in misura ridotta».

 

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