Equitalia: possibili disagi agli sportelli venerdì

Dalle 8 alle 10,30 di venerdì 22 luglio è in programma un'assemblea sindacale, possibile temporanea chiusura sportelli all'ufficio di Vercelli

Equitalia: possibili disagi agli sportelli venerdì
Pubblicato:
Aggiornato:

Dalle 8 alle 10,30 di venerdì 22 luglio è in programma un'assemblea sindacale, possibile temporanea chiusura sportelli all'ufficio di Vercelli

Dopo le dichiarazioni del premier Renzi in tema di Fisco i lavoratori di "Equitalia" (che potrebbe sparire a breve) temono brutte sorprese e si stanno mobilitanto a livello nazionale. A Vercelli, venerdì 22 luglio, gli sportelli di Equitalia resteranno chiusi al pubblico in mattinata per Assemblea sindacale.

Ecco le ragioni del Sindacato Fisat Cgil.

Questi toni da campagna elettorale non aiutano a risolvere i problemi degli italiani col Fisco che, comunque, non si estinguerebbero con la chiusura di Equitalia ma il fatto che in seguito alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sia stata sospesa la trattativa per il rinnovo contratto nazionale, fermo da 6 anni, non è stata cosa gradita né ai Sindacati né tantomeno ai lavoratori dell’Agenzia e da qui è partita la mobilitazione dei dipendenti con assemblee dei lavoratori in tutta Italia. Anche a Vercelli le Organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per i dipendenti dell’Agenzia che ha sede sul territorio e che coinvolge 33 lavoratori e che chiuderà i propri sportelli al pubblico venerdì 22 luglio tra le 8 e le 10,30 del mattino.

Equitalia rappresenta l'ultimo anello del sistema fiscale e su di essa in questi anni sono stati scaricati tutti i problemi non risolti e i limiti della fiscalità del nostro paese. Questa pesante opera di mistificazione nasconde la scarsa volontà politica di riformare il sistema fiscale italiano. Equitalia agisce in nome dello Stato e in virtù di norme che lo Stato stesso emana. Ai lavoratori è consentita la solo applicazione delle regole senza margini di flessibilità o discrezionalità.

All'indomani delle dichiarazioni inopportune del Presidente del Consiglio l'Azienda ha raffreddato la trattativa in corso per il rinnovo del contratto nazionale scaduto dal 2008 e ha fatto sapere di non aver mandato a trattare la parte economica in questa fase di incertezza del settore, nonostante abbia aumentato i volumi di riscossione apportando beneficio a tutta la collettività grazie allo sforzo e alla professionalità di dipendenti che si vedono bloccate le tabelle salariali dal 2010. Per questo è stata avviata la mobilitazione con due tornate assembleari (11 e 22 luglio) in contemporanea su tutto il territorio nazionale e relativa chiusura di tutti gli sportelli.

Per fare vincere una politica che sappia andare oltre gli slogan che parlano all’egoismo di chi vede solamente l’immediato interesse personale - a scapito di quello collettivo - e considera il fisco unicamente come nemico e non, invece, necessario e giusto contributo di tutti alla vita della collettività, la FISAC CGIL rimane in prima linea nella battaglia in atto, con tutte le lavoratrici e i lavoratori, insieme alle altre Organizzazioni, per tutelare la dignità e le condizioni di tutte le operatrici e gli operatori del settore della riscossione dei tributi, e perché nel disegno di riforma oggi allo studio ne vengano tutelate e valorizzate le professionalità.

Seguici sui nostri canali