Due presunte ladre fermate da un poliziotto fuori servizio

Nella mattinata del 1 aprile, per le ore 9 circa, un operatore della Polizia di Stato, libero dal servizio, transitando in via Pietro Micca, notava due donne note alla Questura e con a carico vari precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. 

Due presunte ladre fermate da un poliziotto fuori servizio
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Nella mattinata del 1 aprile, per le ore 9 circa, un operatore della Polizia di Stato, libero dal servizio, transitando in via Pietro Micca, notava due donne note alla Questura e con a carico vari precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. 

Nella mattinata del 1 aprile, per le ore 9 circa, un operatore della Polizia di Stato, libero dal servizio, transitando in via Pietro Micca, notava due donne note alla Questura e con a carico vari precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.
Lo stesso agente vedeva le due ragazze aggirarsi con fare sospetto, spostandosi velocemente di civico in civico “controllando” i vari portoni e i relativi citofoni.
L’operatore, a questo punto, decideva di avvicinarsi a loro: le stesse, impaurite dalla sua presenza, cercavano di allungare il passo per poi dirigersi verso viale Garibaldi. Venivano così fermate e dopo essersi qualificato il poliziotto chiedeva alle ragazze cosa stessero facendo.
Le donne non fornivano tuttavia alcuna motivazione valida per la loro permanenza a Vercelli: venivano identificate per S. G. nata in Serbia nel 1999 e domiciliata a Torino, accompagnata da S. M. nata nel 1997 in Serbia e domiciliata a Torino, entrambe con innumerevoli reati contro il patrimonio.
Vista la circostanza l’operatore contattava la sala operativa della Questura chiedendo l’ausilio di una volante: si provvedeva così a condurre le due presso la Caserma Bava.
Lì le due ragazze venivano sottoposte a controllo: questo dava esito positivo poiché S. M. aveva occultato sotto i suoi abiti un cacciavite della lunghezza complessiva di 30 cm; mentre S.G. nascondeva sotto i suoi abiti 1 cacciavite della lunghezza di 29 cm e 1 paio di guanti di cotone bianco (probabilmente per non lasciare impronte durante i furti da commettere negli appartamenti).
Da un controllo in banca dati si appurava, inoltre, che S.M. era destinataria del provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Savona emesso dal Questore di quella provincia, mai notificato. Gli agenti, così, provvedevano a notificargli il provvedimento savonese, ed in più il Questore di Vercelli emetteva un foglio di via dal comune di Vercelli.
Il tutto veniva messo sotto sequestro e le due ragazze venivano indagate.

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