Regione Piemonte

Covid: scatta il "coprifuoco" in Piemonte, tutto chiuso entro mezzanotte

Cirio ha firmato l'ordinanza per la limitazione delle aperture.

Covid: scatta il "coprifuoco" in Piemonte, tutto chiuso entro mezzanotte
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La Regione Piemonte ha emesso una nuova ordinanza, recependo con modifiche il DPCM che introduce nuove limitazioni alle attività dei locali per frenare l'espansione dei contagi.

La novità più rilevante è la chiusura da mezzanotte alle 5 di mattina di tutte le attività commerciali, non solo di bar e ristoranti, compresi i chioschi "24 ore". Solo le farmacie potranno rimanere aperte di notte.

Ritorna attiva h24 l'Unità di Crisi

In particolare, è stata confermata l’operatività dell’Unità di Crisi che, con effetto immediato, riprende la sua attività h24 fino al 31 gennaio 2021 (la sua centrale operativa sarà in via Silvio Pellico 19 a Torino, sede anche del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive).

L’ordinanza prevede, inoltre, il divieto di vendita di alcolici dopo le 21 in tutte le attività commerciali, escluso il servizio di consumazione al tavolo negli esercizi di ristorazione.

Un registro delle presenze per i ristoranti

I ristoranti avranno invece l’obbligo di tenere un registro quotidiano delle presenze e dei contatti di tutti i clienti del locale che usufruiscono del servizio al tavolo.
Dalla mezzanotte tra sabato 17 e domenica 18 ottobre inoltre è prevista la chiusura notturna di tutte le attività commerciali al dettaglio (da mezzanotte alle 5 del mattino), fatta salva l’attività delle farmacie.

Nuovi obblighi per le Rsa

Inserito anche l’obbligo per tutte le strutture residenziali socio-assistenziali di iscriversi alla piattaforma di monitoraggio Covid e di caricare con regolarità l’aggiornamento dei propri dati (su più di 700 strutture, solo 500 al momento utilizzano la piattaforma).
L’ordinanza avrà validità fino al 13 novembre 2020.

Misurazione febbre studenti

Prorogato fino alla stessa data con un’altra ordinanza l’obbligo per le scuole di verificare che le famiglie abbiano effettivamente misurato la febbre a casa agli studenti.

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