Rapina alla Biver. Un dipendente tra gli arrestati

Cinque uomini in manette. Tra di loro anche il facente funzioni di direttore

Rapina alla Biver. Un dipendente tra gli arrestati
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Cinque uomini in manette. Tra di loro anche il facente funzioni di direttore

C'era anche la complicità di un dipendente della filiale nella rapina alla Biverbanca di Caresanablot che lo scorso 21 giugno fruttò un bottino di 150mila euro. Questa mattina durante una conferenza stampa presso gli uffici della Questura di Vercelli sono state rese note le generalità degli arrestati e i retroscena delle indagini. I soggetti che hanno ricevuto la misura cautelare in carcere sono: Pietro Zocco, classe '68, nato a Pachino (SR) ma residente a Vercelli; Salvatore Bettini, classe ì81, nato a Messina, residente a Vercelli; Roberto Martinotti, classe '59, nato a Casale Monferrato (AL), residente a Caresanablot; Franco Coppola, classe '70, nato a Potenza, residente a Masserano (BI)). Il quinto uomo autore del colpo, Silvio Iadanza, classe '89, nato a Benevento e residente a Montesarchio (BN), è invece agli arresti domicliari. I ruoli degli arrestati sono invece i seguenti: Zocco sarebbe stato la "staffetta" e l'intermediario; Bettini invece è stato l'organizzatore del colpo, oltreché intermediario con il basista. Roberto Martinotti, dipendente della Biverbanca e in quel momento facente funzioni di direttore della filiale, saerebbe stato il vero e proprio basista. Coppola avrebbe rivestito il ruolo di intermediario mentre Iadanza è stato l'esecutore materiale della rapina. Tutti i soggetti, ad eccezione di Iadanza, avevano già precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio. La rapina fruttò 150mila euro dei quali solamente 23mila stati recuperati nel corso delle perquisizioni: 6.000 nascosti nel caminetto dell'abitazione di Bettini e 17.000 all'interno di uno scooter del dipendente della banca, lasciato in custodia presso una ditta della provincia. La confessione è arrivata da Iadanza che è stato tratto in arresto nel corso di un tentativo di seconda rapina sempre alla filiale di Caresanablot. Poco prima il gruppo aveva considerato anche l'idea di rapinare un facoltoso cliente della banca, amico di Martinotti, direttamente nella sua villa di Vercelli. I troppi rischi che avrebbero corso hanno poi fatto tramontare la malsana idea. Da sottolineare il ritrovamento di una pistola a tamburo calibro 390, 9 millimetri, modificata e in grado di sparare che probabilmente avrebbe dovuto essere utilizzata nella rapina in villa andata poi a vuoto. La pistola è stata ritrovata nel parco giochi di via Cantarana, al rione Canadà. Tra le altre annotazioni fatte rilevare durante la conferenza stampa di stamani il fatto che Roberto Martinotti pare fosse anche al centro di un giro di usura proprio nei confronti di altri elementi della banda, anche se per ora manca l'ufficilità della notizia. Inoltre è stata fermata anche una sesta persona, dalla Polfer di Milano su un treno delle Stazione Centrale diretto a Napoli, che avrebbe dovuto partecipare alla rapina in villa. Il soggetto non è stato arrestato in quanto non sono stati elevati reati contro la sua persona. Coppola è stato arrestato il 9 agosto in quanto si era appreso, tramite le cimici poste sulle automobili dei sospettati, che era in procinto di lasciare l'Italia per raggiungere il Marocco, paese natale della moglie. Il 2o agosto sono stati invece arrestati Martinotti e Bettini, presso le loro abitazioni, e, in un albergo di Rimini dove stava trascorrendo un periodo di vacanza, Pietro Zocco. I reati contestati ai cinque soggetti sono sequestro di persona, rapina aggravata, lesioni aggravate e detenzione di armi vietate. Le operazioni sono state dirette dalla Squadra Mobile di Vercelli e dal titolare delle indagini presso il Tribunale, Davide Pretti.

Fotografie e filmati dell'operazione verranno pubblicate nel corso della giornata

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