La nota

Ascom Confcommercio: "Al governo Chiediamo rispetto"

Tony Bisceglia dà voce all'indignazione dei commercianti vercellesi.

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Per tutto il giorno si è aspettato di sapere se il Piemonte sarebbe stata zona rossa, da un paio di giorni tutti i media lo danno per scontato. Ma una decisione finale non è venuta, si rimanda tutto a venerdì. Gli esercenti delle attività che dovrebbero chiudere hanno visto cambiare repentinamente le carte in tavola. Comprensibile dunque disorientamento e indignazione da parte della categoria e Ascom Vercelli non ha tardato a esprimere la propria psozione.

La nota di Ascom Vercelli

"Ascom Confcommercio di Vercelli manifesta tutta la perplessità e la tensione dei propri soci. Dopo una giornata di anticipazioni, ipotesi ed informazioni non
confermate si apprende ora che le misure del DPCM entreranno in vigore venerdì.
“E’ doveroso - commenta il presidente provinciale Antonio Bisceglia - rispettare imprese e collaboratori, perché possano organizzarsi a livello imprenditoriale e familiare. Solo per fare alcuni esempi, i pubblici esercizi oggi non sapevano se fare scorte per domani, molti hanno svuotato i frigoriferi nella convinzione di non aprire domani, imprenditori e collaboratori non sapevano se organizzarsi per gestire i propri figli che frequentano le scuole medie, i fornitori non sapevano se e come muoversi sui territori. Non è possibile non preavvisare le persone con un margine di anticipo congruo”.

"Diteci la classificazione di rischio del nostro territorio"

“In una situazione così delicata – prosegue Bisceglia - chiediamo di conoscere la classificazione di rischio del nostro territorio e che il Governo e il Ministro Speranza,
nell’ordinanza che definirà le zone più a rischio, concertino con la Regione l’applicazione delle misure restrittive sulle diverse parti del territorio piemontese, in ragione del differente andamento della curva epidemiologica e preservando doverosamente la salute pubblica

A tal proposito abbiamo chiesto formalmente al Presidente della Regione Piemonte – Alberto Cirio ed all’Assessore Poggio di farsi portavoce presso il Ministro della nostra istanza.”

Ascom infine, esprime forte perplessità sul fatto che, ancora una volta con il DPCM 3 novembre, vengano presi provvedimenti riguardanti alcune categorie specifiche: oltre ai pubblici esercizi, tra le attività in “zona rossa” che dovrebbero rimanere chiuse ci sono il commercio al dettaglio di abbigliamento per adulti, le calzature, le gioiellerie, le pelletterie (borse e accessori), le rivendite di mobili e complementi d’arredo, come se queste categorie rappresentassero un rischio più elevato rispetto ad altre. Queste attività, che hanno investito risorse per adeguarsi a protocolli di sicurezza che rispettano scrupolosamente, sono sicure al
pari - se non più - delle altre alle quali è consentito di restare aperte, come le attività produttive.

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