Cronaca

APRC, un trionfo per il Comune

Vince Corsaro. L'immobiliare che doveva vendere le aree pip transa e se ne va. I lionesi perdono la caparra e la faccia.

APRC, un trionfo per il Comune
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Nelle foto: (1) Da sinistra Fréderic Lacarelle, Pier Teresio Turino e Maura Forte quando nell’aprile del 2019 annunciarono l’accordo tra Comune e APRC. (2) Andrea Corsaro, che ha rimesso a posto le cose per Vercelli.

La storia della vendita delle aree industriali che la Giunta Forte affidò ai lionesi. L’immobiliare francese transa con il Comune che incamera i 291mila euro di caparra e ne spende solo 2mila per la cancellazione della trascrizione nei registri immobiliari, è finita da qualche giorno.

Molti addetti della politica aspettavano che la guerra di carte bollate tra i francesi di APRC e il Comune di Vercelli regalasse alla città dei fuochi artificiali e delle notizie inedite. Invece la questione si è risolta con una transazione approvata dalla Giunta Corsaro prima delle udienze. Un accordo che vede il Comune uscire dalla vicenda a testa alta e dalla parte della ragione.
Per i lionesi di APRC l’accordo di transazione è una resa senza condizioni: una «Caporetto». Dopo che l’Amministrazione Corsaro aveva dichiarato “improduttivo” nel gennaio di quest’anno il contratto sottoscritto dalla Giunta Forte nell’aprile del 2019, la vicenda a giugno era approdata in Tribunale. L’oggetto del contendere non era una richiesta di danni da parte dei francesi - come molti all’opposizione pensavano e speravano - ma semplicemente il tentativo di farsi restituire la caparra di 291 mila Euro versata per vincolare a proprio nome i terreni del PIP a sud della Roggia Molinara a
Larizzate.

Mai un comunicato stampa

APRC in tutti questi mesi non aveva mai ritenuto di dover fare neppure un comunicato stampa per difendere la propria posizione o spiegare ai vercellesi la propria versione. Va registrato che l’unica che si
è spesa a favore dei lionesi difendendo a spada tratta l’operazione è stata l’ex Sindaco Maura Forte. Molti esponenti dell’opposizione speravano che in Tribunale sarebbe finalmente emersa la versione della ditta che, a propria discolpa, avrebbe potuto produrre in quella sede i nomi delle ditte con cui era in trattativa per la vendita dei terreni, dimostrando che la rescissione del contratto era stata una scelta politica. Un fatto simile – se fosse accaduto – avrebbe creato un danno enorme al sindaco Andrea Corsaro. Ma alla luce della transazione con cui il Comune incamera i 291 mila euro e ne spende solo duemila per il pagamento degli oneri derivanti dagli adempimenti connessi alla cancellazione della trascrizione nei registri immobiliari, si può tranquillamente dire che APRC non ha parlato in tutti questi mesi perché non aveva nulla da dire. Nessun documento esplosivo, nessuna trattativa segreta, nessuna azienda interessata ad insediarsi a Vercelli: nulla.

La verità

La verità è che la Giunta Forte aveva deciso di affidarsi a loro per vendere i terreni del PIP come noi potremmo affidarci ad un agente immobiliare per vendere un appartamento: APRC non è riuscita
in nove mesi a trovare nessuna impresa interessata a comprare i terreni su cui la società lionese avrebbe guadagnato (a senso di legge) la mediazione per l’operazione. Le migliaia di posti di lavoro sventolati in campagna elettorale, quindi, non erano supportati da alcuna trattativa reale con aziende interessate
ad insediarsi a Vercelli. La volontà di transare prima delle udienze in Tribunale, poi, la dice lunga sul fatto che i francesi non avessero alcun elemento valido da giocarsi e che la posizione del Comune di Vercelli fosse sostanzialmente inattaccabile. Come un giocatore di poker a cui sia stato scoperto il bluff i francesi hanno deciso di perdere la caparra e di alzarsi dal tavolo di gioco.

La destinazione del terreno

Ora i terreni del PIP sono nuovamente liberi e una parte sarà oggetto di un ampliamento dell’insediamento Amazon (come era già previsto dal contratto sottoscritto dalla società di Bezos). In Comune voci di corridoio dicono che il Sindaco stia lavorando alacremente per creare nuove opportunità di insediamento sulla parte rimanente: il tempo ci dirà se è vero. Nel frattempo - come
preannunciato da Maura Forte, che ha un filo diretto con l’azienda - APRC continua a muoversi in Piemonte e ora punterebbe su Chivasso, come il nostro giornale aveva già scritto a giugno. Dopo aver incassato a Vercelli una rassegna stampa non particolarmente qualificante i lionesi si presentano in riva al Po con una nuova società, la KSI Italia (di cui APRC detiene il 100%), che sarebbe pronta ad investire a Chivasso per creare il più grande polo logistico del Piemonte. Un investimento da sessantasei milioni di euro per creare oltre cinquecento posti di lavoro “diretti” e almeno il triplo “indiretti”. Centoventiquattromila metri quadrati di superficie di insediamento e trentadue ettari recuperati nell’area, oggi dismessa, dell’ex Lancia. La notizia era stata data il 22 maggio in un’anomala conferenza stampa convocata in un bar a pochi metri dalla Lancia da Frédéric Lacarelle. Da quel momento la vicenda sembrerebbe essersi arenata, anche perché il Sindaco di Chivasso a maggio aveva dichiarato di non saperne nulla pur a fronte del fatto che i francesi avevano affermato che il progetto era finito e mancavano solo alcuni accordi legati agli accessi al polo logistico. Il nodo è la previsione di un investimento di più di un milione di euro per realizzare una strada, cifra che KSI vorrebbe fosse scalata dagli oneri di urbanizzazione. Notizia Oggi Vercelli seguirà con attenzione anche questa vicenda.

Fabrizio Finocchi

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