Antichi mestieri l'orologiaio di Vercelli

L'arte di Paolo Felisatti

Antichi mestieri l'orologiaio di Vercelli
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Antichi mestieri sempre attuali: Paolo Felisatti è un noto orologiaio di Vercelli.

Antichi mestieri le botteghe di una volta

Paolo Felisatti ha un piccolo negozio in via Gioberti, al numero 21.

Si entra e si viene accolti dal ticchettio di orologi di tutti i tipi appesi alle pareti, in particolare pendole, alcune anche d'epoca sono quelle dei clienti che tiene “in osservazione” come dei malati appena operati...

Alle 17 in punto si mettono a suonare. Un cartello appeso recita la massima della casa: «La faciloneria non fa parte dell'orologeria».

Mentre sono lì arrivavano continuamente persone a portare o ritirare cronografi, orologi da parete, ecc...

Paolo con pochi gesti e una veloce ispezione è subito in grado o di risolvere al volo, oppure di diagnosticare cosa serve.

Tra l'altro se vi serve trovare una batteria che proprio non trovate, non solo per gli orologi, la troverete.

L'intervista

Le è mai capitato di non riuscire ad aggiustare un orologio?

«Qualcuno mi ha fatto davvero penare... ma sono sempre riuscito ad avere la meglio... Tranne quando non si trovano più i pezzi in commercio. In quel caso, per oggetti come le pendole od orologi più grandi, magari riesco a costruirli io, ma per quelli da polso di solito se manca il pezzo è finita».

La clientela che entra nel negozio è varia ma tendenzialmente di una certa età.

Chi sono i suoi clienti?

«L'orologio da polso, ma anche quelli per la casa, vengono usati ormai solo da persone mature o anziane. Non ho molti giovani che si rivolgono a me, perché ormai essendo sempre a contatto con lo smartphone hanno sempre l'ora sotto controllo. Per quanto riguarda poi gli orologi a pendolo, che sono una delle mie specialità, si tratta di anziani che continuano a tenerli in funzione perché gli ricordano persone care e anche perché sono abituati a quel suono di sottofondo. Ci sono poi gli appassionati che vedono nell'orologio non un marca tempo, ma un oggetto elegante e prezioso».

Molti dei clienti sono amici che si fermano a conversare.

«Vede - mi fa osservare Paolo - la mia passione per la meccanica e gli orologi è solo una delle motivazioni che mi spingono a continuare, l'altra è il contatto con le persone. E' importante perché questi oggetti che riparo non sono solo ingranaggi e lancette... assumono un po' della personalità di chi li possiede... come il medico per capire di cosa è malata una persona si rivolge alla sua famiglia... così io mi rivolgo ai proprietari per capire di cosa può soffrire un orologio...».

Ma come ha cominciato?

«Ho una formazione meccanica; fino alla metà degli anni Ottanta ho lavorato come manutentore in complessi industriali. Poi mi sono appassionato agli orologi. Ho fatto un corso triennale in una scuola di Torino, poi ho lavorato per Paul Picot, azienda elvetica di prestigio che ha una sede anche a Valenza, e infine ho rilevato il negozio di mio suocero; lui vendeva anche... io invece ho scelto di dedicarmi solo alla riparazione. Da ormai più di 25 anni svolgo questa attività, dal 2003 come artigiano, e devo dire che il lavoro non mi manca».

Oggi un giovane che volesse cominciare come può fare?

«Ci vuole tantissima passione, perché intanto non ci sono vere e proprie scuole come in passato, fanno dei corsi intensivi di 2-3, mesi con costi molto elevati. Se si vuole imparare bisogna essere molto determinati».

Quali sono gli orologi migliori?

«Si possono spendere dei capitali... Io, come tutti gli appassionati, preferisco quelli meccanici... hanno un'anima, ci puoi sempre mettere mano. I quarzi o i digitali sono molto più precisi, ma avrà capito che chi ama gli orologi non cerca solo la precisione...».

Felisatti è anche un grande appassionato di musica.

«Sì, adoro la classica e quando posso la ascolto mentre lavoro. Mi aiuta a concentrarmi. E' una colonna sonora speciale quando lavoro a meccanismi di metà Ottocento o più antichi, perché sono più o meno contemporanei a molti compositori».

Curiosità da artigiani

«La fobia per il ticchettio dell'orologio! Non sa quante persone vengono a chiedermi sì di riparare la pendola del nonno, ma se possibile di ridurre il rumore o di non farla suonare... Ma non c'è nulla di più naturale e familiare del tic-tac di un orologio, tanto che ad un certo punto te ne accorgi solo se non lo senti più».

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