Alessandria: amministratori di condominio furbetti

Oltre all'evasione fiscale sono emersi episodi di appropriazione indebita.

Alessandria: amministratori di condominio furbetti
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Oltre all'evasione fiscale sono emersi episodi di appropriazione indebita.

Essendo tutto sommato non distante, può darsi che la cosa possa mettere la classica pulce nell'orecchio anche a qualche vercellese con alloggi ad Alessandria. In definitiva una coppia di amministratori di condominio ha sottratto al Fisco circa 500.000 euro, ma nel farlo hanno anche attinto indebitamente ai soldi dei vari condomini...
La contestazione è emersa dopo una lunga ed articolata indagine delegata alle locali Fiamme Gialle dall'Ufficio delle Entrate. Sono state scoperte numerose condotte illecite perpetrate da un locale amministratore di condomini, responsabile, con la propria consorte, di rilevanti appropriazioni indebite di denaro. Innescata da diverse querele presentate nel tempo, l’attività della Finanza è stata svolta mediante la scrupolosa analisi dei conti bancari riconducibili ai condomini amministrati nonché ai soggetti indagati, con particolare riferimento ai conti della società controllata dagli stessi, tra l’altro evasore totale negli anni dal 2012 al 2014. I militari sono riusciti ad evidenziare svariate commistioni di pagamenti per lavori eseguiti, numerosissime distrazioni, in contanti o dai fondi condominiali a favore di altri condomini amministrati dagli indagati, emissione di assegni bancari a favore di terzi. La molteplici condotte distrattive, pari ad oltre 260 mila euro, sono state segnalate alla Procura della Repubblica. Ipotizzati i reati di appropriazione indebita nonché di bancarotta semplice documentale e patrimoniale, per lo stato di fallimento in cui versa la società, in relazione all’omessa istituzione e conservazione delle scritture contabili obbligatorie nonché alla presenza di diversi prelevamenti operati sui conti correnti aziendali. Alla luce dell’accertata posizione di evasori totali degli indagati e della loro azienda, derivante dall’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali annuali, sono state avviate anche ispezioni di natura amministrativa per ricondurre a tassazione, oltre ai ricavi societari occultati al fisco, i proventi illeciti derivanti dai menzionati reati. Al termine, i Finanzieri hanno constatato, in capo alla società, ricavi non dichiarati per circa 220.000 euro, IVA dovuta per oltre 45.000 euro nonché l’omesso versamento dei contributi previdenziali, assistenziali ed assicurativi in relazione all’impiego di nr. 2 lavoratori. Per i due coniugi indagati, invece, sono stati complessivamente constatati redditi non dichiarati per oltre 540 mila euro ed un’imposta evasa, ai fini IRPEF, di circa 200 mila euro. Per tale ultimo motivo, è stato segnalato all’A.G. il reato di omessa dichiarazione dei redditi ex art. 5 del D.Lgs. 74/2000. Gli atti sono stati trasmessi alla competente Agenzia delle Entrate per il recupero dei tributi evasi e l’irrogazione delle sanzioni.

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