Addio a Piero Caligaris: storico negoziante e uomo dal grande cuore
Era stato volontario in Rwanda e poi aveva aiutato padre Minghetti coi bambini sfollati.

La città sta vivendo con dolore la prematura scomparsa, a soli 52 anni, di Piero Caligaris, apprezzato macellaio di Via Foà. Una persona gentile, laboriosa e benvoluta da tutti nell’area del «ghetto», il suo negozio era infatti di fronte alla Sinagoga. Il ricordo di un abitante del posto: «Era una persona sensibile: lasciava spesso gli avanzi delle lavorazioni ai gatti... Lo so perché avevo una gatta che non mancava mai di fare una capatina dallo “zio Piero”. Non lo conoscevo bene, ma credo che un dettaglio di questo genere la dica lunga sulla sua bontà d’animo». Sono infatti in molti a ricordare Piero quando era titolare del negozio di macelleria di via Foà, attività avviata molti anni fa dal nonno Pierino e proseguita dal padre Arturo. Purtroppo chiusa da alcuni anni. Era un negozio amato dagli abitanti della via, con carne di qualità e sempre fresca, un passaggio obbligato per le massaie e i buongustai. Piero è ricordato anche con grande affetto dai tanti amici, molti dei quali hanno condiviso con lui importanti esperienze che hanno fatto onore alla città di Vercelli, prime fra tutte le missioni di aiuto alle popolazioni bosniache. Su Facebook sono diversi i messaggi di cordoglio.
La sorella Letizia, pur nel dolore della perdita, così lo ricorda: «Una persona buona, che ha sempre lavorato con passione e a cui piaceva tantissimo il contatto con la clientela. Si è sempre speso per il prossimo, appena ne aveva l'opportunità. Era addirittura andato in Rwanda quando c'era la guerra come volontario umanitario, poi, quando erano venuti i bimbi alla Bertagnetta di Vercelli, da Padre Minghetti, era stato uno dei primi a impegnarsi, anche nelle mansioni più umili, come lavare piatti e cambiare i bambini, soprattutto i più piccoli e in poco tempo riusciva a cambiarne due per volta. Lui andava dove c'era bisogno. C'era sempre».
E fra la sua clientela annoverava anche Francesco Brugnetta, docente, artista e scrittore, che ne ha una vivida memoria: «Sono ricordi molto belli, di un negozio e di un modo di socializzare che non ci sono più. Ho un felice ricordo del negozio di famiglia. Andare a fare la spesa lì, per me, era un doppio piacere: pregustavo la cena che avrei cucinato con le sue grandiose carni, ma erano per me preziose anche le chiacchierate che si facevano, con la mamma, la sorella e con lui, Piero. Era un genitore molto attento, lo ricordo tanto interessato del mio lavoro di insegnante e parlavamo di come si educano i ragazzi. Anche di sport, dello sport vero, nel periodo in cui suo figlio giocava a calcio. Devo dire che provai dispiacere anche quando chiusero il negozio, ma ora certamente sono attonito e addolorato e porgo le mie condoglianze alla famiglia. Quando cessarono l’attività presi da loro l’insegna e alcune lampade caratteristiche, ora sono ricordi ancor più preziosi di un mondo che non c’è più».
Infine ancora un aneddoto ricordato dalla sorella: «C’era un signore che passava tutti i giorni davanti a casa e rovistava nel cassonetto dell'immondizia, quando Piero se ne accorse, ogni giorno gli faceva trovare un pacco con ogni genere di alimenti».
Le più sentite condoglianze anche da parte di Notizia Oggi Vercelli. Lascia la mamma Pinuccia e il papà Arturo, il figlio Luca e la sorella Letizia con Giuseppe.