Addio a Luigi Barberis: pittore visionario di Alice Castello

Un personaggio libero e creativo, sono venuti anche da lontano per l'ultimo saluto

Addio a Luigi Barberis: pittore visionario di Alice Castello
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Due cerimonie funebri laiche per Luigi Barberis detto anche "Vis" di Alice Castello, mancato all'età di 68 anni, una si è svolta nella giornata di martedì 15 aprile 2025, l'altra è in corso (ore 15) oggi, mercoledì 16 aprile. La salma proseguirà poi per il tempio crematorio di Biella. Nella foto Barberis con l'amico Ellena.

L'annuncio della famiglia

Ne danno il triste annuncio la moglie Luy, la figlia Gaia con Davide, il fratello Giuseppe con Giuseppina, i nipoti, familiari e i tanti amici che aveva e che sono accorsi a tributargli l'ultimo saluto. La famiglia chiede non fiori ma offerte a favore di Emergency e ringrazia i medici Franco Bongianino e Manuel Ronchi e il personale dei reparti di Pneumologia, Rianimazione e Cure Palliative dell'ospedale Sant'Andrea.

Il ricordo di un grande amico

Queste sono le parole del suo grande amico ed estimatore Lodovico Ellena: "Una persona che vale la pena di ricordare. Il suo grande valore come pittore è notevole, come ho sempre sostenuto, e non sono il solo. Il tempo gli darà ragione, anzi gli sta già dando ragione. I suoi quadri sono stati venduti ovunque, io stesso ne ho molti. Ha voluto un singolare manifesto mortuario (nel quale si riporta: "Dopo una vita dedicata all'arte è mancato all'affetto dei suoi crai" ndr). Ieri, martedì 15, durante un incontro fra amici e parenti di Luigi, circa 200 persone, c'era la musica voluta da lui Grateful Dead, Bob Dylan e tutti i gruppi in cui lui ha suonato, compresi quelli di cui ho fatto parte io, con tante persone che non si vedevano da anni ma sono venute per salutarlo, anche da Torino e Milano. E' mancato domenica 14 aprile all'ospedale di Vercelli, da qualche tempo era malato e viveva con la bombola dell'ossigeno ma era sempre scherzoso e di buon carattere".

Una personalità libera, una grande creatività

Notizia Oggi Vercelli si era occupato di lui già da diversi anni, in seguito a una bella mostra tenuta a Vercelli a "Studio Dieci" nella vecchia sede di via Galileo Ferraris, le due stanzette bianche da cui sono passati fior d'artisti locali, italiani e internazionali. Aveva portato dei disegni molto dark e rockeggianti, avevamo parlato delle sue tematiche, della tecnica e scambiato idee. Era una persona dalla straripante creatività, molto rock e libero nel pensiero.

Il profilo dell'artista

Ecco un bellissimo profilo, opera sempre di Lodovico Ellena che pubblicammo su Notizia Oggi Vercelli esattamente un anno fa.

Locandina con alcune opere di Barbersi per una delle ultime personali.

"Dipinti e opere di ogni genere a centinaia, sparse in ogni dove, tanto che lui stesso ne ha ormai perso conto e cognizione: stiamo parlando di un grande artista vercellese, Luigi Barberis, che tra musica, scrittura ma soprattutto pittura ha seminato “arte senza compromessi” come lui stesso scrive sul proprio profilo wapp, regalando al mondo bellezza, luce e soprattutto riflessione. Suoi quadri sono infatti anche riprodotti su copertine di libri e di dischi in particolare su di un romanzo del 2015 che lo vide protagonista di una singolare vicenda (“La pelle del topoceronte”, ed. Tabula Fati), in cui si immagina la levitazione delle quotazioni del pittore dopo la sua morte. Così come alcuni suoi disegni inclusi nella opera di Barberis stesso del 2021 (“Il surreal reame di Sejva Brumosa), ed. Effedì), in cui si narrano vicende legate ad un mondo animale sotterraneo ed invisibile ai più. Sarebbero davvero troppi gli aneddoti da raccontare sul Barberis che, come tutti gli artisti, è personaggio singolare e fuori dagli schemi; musicista ha inoltre fatto parte di numerosi gruppi fino al giorno in cui a causa di problemi di salute ha dovuto mollare concerti e registrazioni. Non prima però di collezionare ancora una serie di brani solisti davvero unici nel loro genere, tra cui spicca “La Guera” cantata in lingua piemontese. Descrivere le opere del pittore vercellese non è comunque facile, se non dando una calzante ma forse riduttiva definizione generale di “surrealismo”; certo è che le influenze sono numerose ed evidenti, mantenendo però una altrettanto propria evidente originalità. Grande cultore di una band americana, i Grateful Dead, così come del fondatore di Pink Floyd, Syd Barrett, di cui oggi pochi conoscono il ruolo che ebbe nel gruppo inglese, Barberis è da sempre anche fruitore di musica, soprattutto musica poco convenzionale. Dalla musica classica al rock più raffinato ed estremo, l’artista vercellese vanta anche una grande collezione di vinile e cd. La sua opera pittorica invece è immensa, tanto che la sola ipotesi di farne un catalogo spaventa per l’immensità del materiale; di recente ha esposto nella zona di Ferrara, laddove alcune sue recenti opere hanno regalato al pubblico emozioni e spunti di riflessione. Ciò mentre girava un video pubblicato anche su Youtube (“Arte dall’altra parte”), a cui ho avuto il piacere di collaborare come autore della colonna sonora.

La collaborazione con Notizia Oggi Vercelli

Barberis ha inoltre realizzato, tra le sue numerose collaborazioni e partecipazioni, vari disegni per la rubrica “Il mistero ai raggi X” pubblicata tempo fa su Notizia Oggi; questi disegni, concomitanti con altri pubblicati dall’artista su Instagram, sono andati a ruba: evidente segno del fatto che l’opera dell’artista è ormai riconosciuta nel suo valore e che le collezioni private stanno aumentando giorno dopo giorno. E sarà il tempo a consacrare definitivamente questo grande artista nostrano originario di Alice Castello dove ha lo studio e dove tuttora vive. E dove spesso estimatori di ogni luogo gli fanno visita per ammirare la straordinaria collezione che l’artista espone come una galleria permanente all’interno della propria abitazione, nel “disegnificio” di via Selva come lui stesso lo definisce.

Surreale, patafisico: “queste da sempre le parole chiave dei miei pensieri”: così nell’introduzione al suo romanzo. Descrivere alcune delle sue opere resta comunque un esercizio impegnativo; altro infatti non si può fare che immergersi negli immaginari luoghi fantastici in cui Barberis inserisce i personaggi, le cose, le visioni, le suggestioni e le singolari prospettive: davvero un po’ come indossare un giubbotto di pelle di topoceronte alla fine".

Lodovico Ellena  

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