la storia

«Siamo scappati da Kiev mentre cadevano i missili»

Marco Carturan, trinese, viveva in Ucraina con la moglie e due bimbi. Un giorno in auto, poi la salvezza.

«Siamo scappati da Kiev mentre cadevano i missili»
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Nella foto il trinese Marco Carturan con la sua famiglia

Marco Carturan, 43 anni, la moglie Kateryna e i figli Davide di 6 anni e mezzo e Aurora di quasi un anno, sono fuggiti dalla guerra e, partiti da Kiev, sono rientrati a Trino. Marco si era trasferito in Ucraina nel 2011 per motivi di lavoro per una ditta del gruppo Buzzi-Unicem.

«Lavoravo già per la Buzzi, a Casale - spiega Marco - sono andato in Ucraina per una trasferta e mi sono fermato. Ho conosciuto Kateryna e ci siamo sposati. Prima ho vissuto a Rivne, dove il gruppo ha uno stabilimento, poi mi sono spostato a Kiev per due anni, poi sono andato a Nikolaev per altri due e, dalla scorsa estate, siamo tornati a Kiev».

Dall'invito a lasciare il Paese alla fuga

La storia di Marco racconta come già le due settimane prima dell'attacco era stato contattato più volte dall’ambasciata italiana a Kiev e dall’Unità di crisi della Farnesina con l'invito a lasciare il Paese, poi sono arrivati altri messaggi e pochi giorni prima dell’attacco la comunicazione dove si parlava di “punto di raccolta” per gli italiani residenti a Kiev, dove trovarsi in caso di emergenza. La mattina del 24 febbraio la fuga per le vie secondarie fino alla Polonia e attraverso la Repubblica Ceca e poi l’Austria l'arrivo in Italia.

«Non abbiamo la più pallida idea di cosa vogliano fare i russi. Nessuno in Ucraina, si aspettava una cosa del genere. Non sappiamo cosa possa accadere nei prossimi giorni. Sono contento di aver portato la mia famiglia al sicuro, a casa mia, a Trino».

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