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Santhià: votata all'unanimità la mozione contro l'inceneritore

Consiglio comunale compatto

Santhià: votata all'unanimità la mozione contro l'inceneritore
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Santhià fa sua la mozione dei consiglieri di Cavaglià per bloccare l'inceneritore di Cavaglià. Giovedì in Consiglio comunale si è discusso sulla questione e all'unanimità l'amministrazione comunale ha appoggiato la proposta.

Le motivazioni

“Riteniamo che il contesto estremamente fragile della Regione Valledora- ha detto il sindaco Angela Ariotti - di cui tutti gli abitanti del territorio ne sono ben consapevoli, debba esigerlo fortemente. Una fragilità prodotta da diversi impianti, da discariche e da cave presenti, in piena zona di ricarica della falda acquifera dedicata al consumo umano.L'impianto è riconducibile alle industrie insalubre di prima classe e quindi con obbligo di Vis. La valutazione di Impatto Sanitario è stata richiesta per impianti di dimensioni molto più ridotte rispetto a questo. Stiamo parlando della salute di questo territorio che per decenni è stato maltrattato. Stiamo parlando della tutela della vita dei nostri concittadini. Sentiamo questa responsabilità in modo fortissimo”. Ma il sindaco ha continuato dicendo: “Sono diversi i punti che ci rendono dubbiosi di fronte a questo impianto – ha spiegato Ariotti – in primo luogo stiamo parlando di un sito impattante per il nostro territorio visto che sulla carta dovrà trattare 84mila tonnellate di rifiuti l’anno tremite combustione. Tutto questo quando a due passi da questa zona vi sono attività ricettive oltre a varie abitazioni annesse alle attività produttive, peraltro due di queste sono collocate a pochi metri dall’area di impianto, essendo separate soltanto dalla via Abate Bertone”. Poi c’è la questione falde acquifere. “Il territorio appartiene a un sistema idrogeologico vulnerabile, individuato dal piano Tutela delle Acque della Regione Piemonte a seguito del quale l’intera zona è stata classificata come area di ricarica della falda acquifera sotterranea utilizzata per il consumo umano”precisa Ariotti. Inoltre durante il Consiglio è emerso come per un impianto del genere necessiti in realtà adottare una variante al Piano Regolatore Comunale. “Si tratta di una costruzione imponente, con un’ altezza di 30 metri e con un camino di 95 metri – ha ricordato il vice sindaco Mattia Beccaro - e tutto ciò risulta in contrasto con le disposizioni del vigente Piano. Ma il nostro “no” è per tutelare le attività esistenti, per sviluppare e promuovere le presenti e le future visto che qui si insedierà una grande attività ricettiva. Ma soprattutto intendiamo tutelare la salute degli abitanti”. Anche la minoranza di Santhià ha espresso paere positivo alla mozione “No inceneritore”: “Bisogna ricordare- spiega il consigliere Alessandro Caprioglio – che anni addietro il progetto Fenice di Verrone era stato bocciato anche perché era stato constatato che la convergenza dei venti, unitamente alla barriera montuosa del biellese, non permettono un ricambio veloce dell’aria e questa situazione si presenta a Verrone come a Santhià. Pertanto se il progetto Fenice era stato bocciato anche per questo motivo, pure il progetto dell’inceneritore di Cavaglià dovrà essere fermato per lo stesso motivo”.

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