Sanità pubblica

Più soldi per i medici di emergenza del Pronto Soccorso

Lo ha deciso la Regione. Stecco: "Primo passo per arginare la deriva dei professionisti che abbandonano gli ospedali"

Più soldi per i medici di emergenza del Pronto Soccorso
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Con 40 sì il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge che prevede l’aumento da 60 a 100 euro lordi della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive volontarie dei medici del Pronto soccorso e del servizio 118.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, è stato discusso e licenziato nella giornata di lunedì dalla Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

Proprio Stecco (Lega), relatore di maggioranza con Paolo Ruzzola (Fi), ha sottolineato che “è la prima volta che il Piemonte prevede un gettone per i turni straordinari in emergenza per i medici del Sistema sanitario regionale”. “Siamo di fronte a una deriva – ha aggiunto - che porta i medici ad abbandonare gli ospedali perché non remunerati a dovere a fronte di responsabilità e di carichi di lavoro e turni crescenti. Questa misura rappresenta un primo passo, che verrà a breve esteso a infermieri e operatori sanitari”.

Sarah Disabato (M5s), relatrice di minoranza, ha definito la misura “urgente e necessaria per dare una più giusta retribuzione a chi si trova a operare in Pronto soccorso. Un provvedimento però tardivo, che non cancellerà il ricorso alle cooperative e non colmerà le carenze esistenti”.

Francesca Frediani (M4o-Up), relatrice di minoranza, ha espresso “timori rispetto alla copertura dei costi effettivi, dal momento che è difficile prevedere le risorse davvero necessarie” e ha evidenziato “come siano necessari interventi più strutturali, a partire dalle assunzioni, non solo in ambito della medicina d’urgenza”.

Domenico Ravetti (Pd), relatore di minoranza, ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo e la presentazione di due emendamenti a prima firma Raffaele Gallo (Pd), poi approvati dall’Aula, “per evitare ambiguità che potrebbero creare disparità e discriminazioni tra medesime figure professionali appartenenti ad Asr piemontesi diverse”.

Silvio Magliano (Moderati), relatore di minoranza, ha sottolineato come il problema dei Pronto soccorsi “vada affrontato a più livelli dal Governo e dalla Regione”, evidenziando che “il Piemonte vanta una scuola di specialità d’eccellenza sull’urgenza e fa male vedere tanti che si specializzano in Piemonte lavorare nel privato o all’estero”.

Nel dibattito sono intervenuti il capogruppo della Lega Alberto Preioni, che ha definito la legge “un atto importante che ne segue altri della Regione, quali l’istituzione di Azienda zero, la stabilizzazione di oltre 1.100 sanitari anche con fondi regionali e la riorganizzazione della medicina territoriale grazie ai fondi del Pnrr”.

Mario Giaccone (Monviso) ha denunciato “la carenza da parte della Giunta dell’aspetto programmatorio che dovrebbe consentire di anticipare i problemi e trovarne le soluzioni in corso d’opera”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello, ha chiesto “un piano straordinario urgente del Governo che, insieme alle Regioni, affronti i problemi legati ai finanziamenti del Sistema sanitario, alla carenza di alcune tipologie di medici specialisti e alla necessità di politiche salariali che prevedano incentivi per le specializzazioni meno appetibili”.

Per Paolo Bongioanni (Fdi), il provvedimento “nasce dalla carenza di personale medico già sperimentato nel corso della pandemia, un segnale importante per ridurre gap tra pubblico e privato in un’ottica secondo la quale il sistema sanitario deve rimanere pubblico e avere al centro il paziente e le sue esigenze”.

Ivano Martinetti (M5s) ha definito il provvedimento “necessario e urgente ma non risolutivo: una sorta di placebo che dà un po’ di respiro a una situazione difficile. Per questo è necessario impegnarsi per rendere più appetibile la scelta di lavorare nel pubblico da parte degli specialisti di cui vi è maggior carenza”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha sottolineato che la legge “rappresenta un segnale preciso che il Consiglio pone al centro la Sanità pubblica, che resta un punto di riferimento, senza demonizzare il privato che in molti casi rappresenta un’utile sinergia per dare le positive risposte alle istanze dei cittadini in ambito sanitario”.

L’assessore Icardi, prima del voto finale, ha ringraziato il Consiglio regionale “per aver accolto la proposta di accelerare il più possibile l’approvazione del Disegno di legge”. “Ci eravamo impegnati a rendere il provvedimento legge entro gennaio – ha aggiunto – e ora lavoriamo per fare altrettanto con gli infermieri e gli altri operatori delle professioni sanitarie che lavorano nello stesso sistema, per i quali è già in corso il confronto con le organizzazioni sindacali del comparto. Un atto dovuto verso chi ogni giorno lavora in prima linea nella complessità dei Pronto soccorso intervenendo sulla disparità di trattamento con i gettonisti e incentivando la riduzione del ricorso alle esternalizzazioni”.

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