Beni storici

Il pulpito di Sant'Andrea che fine farà?

Un'interrogazione del Pd sulla sorte del manufatto tolto dal deposito dell'Isola in fase di svuotamento con una chicca storica dal nostro archivio.

Il pulpito di Sant'Andrea che fine farà?
Pubblicato:

A riportare all'attenzione della città il vecchio pulpito ligneo della Basilica di Sant'Andrea era stato Marco Reis con lo staff de "La Rete". Negli annali del nostro settimanale Notizia Oggi Vercelli ci sono alcuni articoli risalenti al 2015, in cui "La Rete", allora animata dallo storico giornalista che purtroppo ci ha lasciati qualche anno fa. Marco Reis e i suoi "ragazzi" stavano facendo pressing sul Comune per poter censire e possibilmente, in parte, anche recuperare, pezzi e oggetti della storia vercellese che stavano spesso ad ammuffire in un deposito comunale. Fra questi, appunto, il pulpito.

Nella foto vediamo infatti proprio Marco Reis nel deposito dell'Isola accanto al manufatto, rimosso decenni fa dalla basilica e una foto d'epoca con il pulpito ancora nella severa e splendida architettura della basilica in una foto degli anni Sessanta del secolo scorso.

L'interrogazione del Pd sul destino del manufatto

Ora di quel pulpito si torna a parlare per iniziativa del gruppo consiliare del Pd, in un'interrogazione a prima firma di Michele Cressano. Il fatto è che il deposito in cui era conservato è in fase di sgombero, perché l'immobile "Ex Mattatoio di Via Restano", in base a una delibera del settembre 2018, deve essere "rifunzionalizzato", con la destinazione attuale all'ampliamento delle sedi universitarie Upo. Il pulpito è stato dunque spostato.

I consiglieri del Pd chiedono: "Se è intenzione dell’Amministrazione comunale procedere al recupero e al restauro del pulpito del S. Andrea;
Se per il pulpito è prevista la ricollocazione nella cattedrale di S.Andrea o nei locali ad essa adiacenti".

L'articolo del 2015

Riportiamo uno stralcio del servizio del 2015 di Notizia Oggi Vercelli in cui si parlava proprio di ciò che era stato trovato da "La Rete" nel deposito del rione Isola.

I «beni culturali mobili» del Comune di Vercelli erano immensi, ma sono stati pesantemente depauperati da decenni di saccheggio. Ma molto si può ancora salvare e restaurare, se si agirà in tempo e, soprattutto, dopo aver stilato un inventario verificato. Sarà questa la richiesta che «La Rete» farà al Sindaco Maura Forte dopo la prima ricognizione in uno dei magazzini comunali, quello dell’Isola, lo stesso dove è caduto il muro di cinta, avvenuta giovedì scorso. Le risultanze dell’ispezione e le proposte da fare al primo cittadino sono state al centro di un incontro del coordinamento delle associazioni aderenti, svoltosi sabato mattina.

Il report di Reis

«Siamo partiti dal deposito dell’Isola - risponde Marco Reis, coordinatore della Rete, che abbiamo rintracciato alla fine della riunione - perché era il più promettente. Ci aspettavamo davvero di trovare molti oggetti... invece è quasi del tutto vuoto. Il “reperto” più rimarchevole di cui abbiamo verificato la presenza è il pulpito ligneo di Sant’Andrea, realizzato nel 1924.

Un manufatto notevole che sta marcendo ed invece andrebbe al più presto restaurato. Invece ci aspettavamo altri tesori di cui non c’è traccia; cito a caso tra quelli segnalati dai nostri esperti e studiosi: la campana di San Pietro Martire, l’albero della libertà che venne realizzato per la visita di Napoleone, una carrozza con preziosi legni dorati della Regina Margherita, e così via. Reperti di cui sappiamo perché visti anni fa. Abbiamo trovato anche due delle tre vasche in pietra del ‘700 di cui sapevamo: la terza che fine ha fatto?».

Le mattonelle del '500 sparite

Il deposito ospita anche le mattonelle del Cinquecento che sono state asportate dal pavimento Palazzo Centoris, ma pure qui c’è stata una brutta sorpresa.
«In riunione gli esperti ci hanno detto che presenti in deposito hanno visto, a spanne, neanche la metà delle piastrelle tolte e oltretutto non numerate, si badi bene, con il placet della Sovrintendenza: è importante appurare la quantità esatta e verificare se per caso qualche bancale è in altri depositi. Se fossero sparite ci sarebbero naturalmente dei risvolti giudiziari da considerare».

Le altre meraviglie dimenticate

Ritenete che si possano trovare da altre parti?
«Parliamoci chiaro, tanto tutti lo sanno: nei decenni passati sono stati sottratti innumerevoli oggetti di valore inestimabile e di proprietà dei vercellesi - sottolinea Reis - adesso la nostra esigenza è di poter visitare tutti i depositi e luoghi in cui riteniamo ci siano pezzi di questo patrimonio che spesso sono a rischio per via dell’incuria con cui sono conservati. Tanto per dirne una: in una delle torri comunali riteniamo siano ancora presenti inestimabili documenti storici. Ma nei nostri elenchi ci sono tante cose, anche curiose come i moschetti delle guardie civiche».

Certamente alcune delle informazioni di allora possono non essere più attuali, resta il fatto che l'esigenza di recuperare tutto ciò che si può ancora recuperare del nostro passato non passa  mai d'attualità.

Seguici sui nostri canali