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Il Ministero revoca i fondi per 4800 opere: la rabbia dei Comuni

Sono molti i comuni della provincia interessati.

Il Ministero revoca i fondi per 4800 opere: la rabbia dei Comuni
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Il Ministero dell'Interno ha revocato ai Comuni i contributi per 4800 opere pubbliche. L'Unione nazionale Comuni Comunità Montane: "Inaccettabile".

L'intervento di Uncem

A parlare della questione dei contributi revocati ai Comuni italiani è l'Unione nazionale Comuni Comunità Montane (Uncem) che in un comunicato ufficiale scrive: ""Quello che è successo stamani, attraverso una PEC spedita dal Ministero dell'Interno Direzione Finanza Locale, ai Comuni, non è accettabile. Con una mail su posta certificata, 4000 Comuni hanno appreso che gli viene revocato il contributo dello Stato per 4800 opere pubbliche. Si tratta di interventi per l'efficientamento energetico, installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, opere per lo sviluppo territoriale sostenibile, messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l'abbattimento delle barriere architettoniche".

Le ragioni della decisione e la posizione dell'Unione

"Revocati - prosegue il comunicato di Uncem - perché l'Ente non ha avviato le opere oltre i termini previsti; o perché non ha provveduto a utilizzare nei termini previsti il finanziamento concesso in quanto non risultano Cup associati al citato finanziamento; ancora, perché l’ente ha provveduto a utilizzare parzialmente il finanziamento concesso. E perché il Comune non ha proceduto al corretto inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio previsto. Non è accettabile revocare mezzo miliardo di euro di opere per queste vicende burocratiche. Sono risorse, assegnate nel 2020, e spostate da legge di bilancio al PNRR e questo è ancora più preoccupante. Occorre subito un provvedimento del Ministero per consentire ai Comuni di avviare i cantieri nel 2022, oltre i termini inizialmente previsti. I Comuni sono intasati di questioni e di bandi, gli uffici senza personale non riescono a star dietro a tutto. Se ancora vengono penalizzati in questo modo, non si dà seguito alla sussidiarietà sancita dalla nostra Costituzione, così necessaria e decisiva oggi".

I Comuni del Vercellese interessati

COMUNE DI CERVATTO, 50.000,00; COMUNE DI FOBELLO, 50.000,00, COMUNE DI GATTINARA, 70.000,00; COMUNE DI GATTINARA, 140.000,00; COMUNE DI LIGNANA, 100.000,00; COMUNE DI LIVORNO FERRARIS, 50.000,00; COMUNE DI RASSA, 50.000,00; COMUNE DI RASSA, 100.000,00; COMUNE DI SALUGGIA, 50.000,00; COMUNE DI SALUGGIA, 100.000,00; COMUNE DI SANTHIA', 140.000,00; COMUNE DI TRINO, 70.000,00; COMUNE DI TRINO, 140.000,00; COMUNE DI VARALLO, 140.000,00; COMUNE DI VILLATA, 50.000,00.

Revoca dei contributi ai comuni, caos dal Ministero con richiesta di precisazioni. Uncem: intervenga la ministra per mettere ordine

"Prima la revoca dei contributi annunciata via PEC a 4000 Comuni italiani. Poi la precisazione del Viminale, Direzione Finanza locale, con un comunicato stampa ieri nel quale si afferma che era solo una richiesta di integrazioni e precisazioni. Che i Comuni dovrebbero mandare al Ministero dell'Interno. Ci immaginiamo cosa potrà succedere... giri di PEC e note che non agevoleranno gli Enti, indubbiamente. Solo burocrazia. Il caos genera caos. E la pezza, anche in questo caso, è peggiore del buco. Con un totale smarrimento generato tra i Sindaci da quella PEC. Smarrimento non certo risolto dal comunicato stampa del Viminale. La Politica agisce per atti e dunque ci aspettiamo un chiarimento nero su bianco della Ministra Lamorgese per mettere ordine ed evitare che i Comuni perdano milioni e milioni di risorse per opere pubbliche. Che, già nei mesi scorsi, maldestramente, come per altri contributi di leggi di bilancio, sono passati sul PNRR. Con tutte le complicazioni del caso, nella gestione e nella rendicontazione. Non può funzionare così, soprattutto per piccoli Comuni e Comuni montani, con macchine organizzative ridotte all'osso e senza un quadro normativo istituzionale che definisca come i Comuni possano lavorare insieme, possibile soluzione allo smarrimento e alla solitudine di Sindaci e Amministrazioni. Ecco perché questo episodio, questa 'serie tv' che crediamo non sia finita nei primi due episodi di ieri e venerdi, dimostra che il Testo unico degli Enti locali ha urgente bisogno di una revisione. Si proceda in coda di questa legislatura unendo l'arco costituzionale nel dare nuova forma e fisionomia agli Enti locali, anche dicendo come i Comuni possono lavorare insieme per essere più efficaci, migliori". Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. 

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