ECONOMIA

Fregati dal superbonus 110%: approvata la legge sulla cessione del credito

Importante novità per chi ha da tempo la pratica edilizia incagliata. Ma i tempi sono strettissimi.

Fregati dal superbonus 110%: approvata la legge sulla cessione del credito
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Questa volta, vivaddio, nessuno ha fatto giochetti politici e la legge è passata al vaglio del Consiglio Regionale del Piemonte. Gli "esodati del superbonus" (anche sarebbe meglio chiamarli "fregati) potranno cedere i crediti che erano bloccati da tempo. Un sospiro di sollievo per le famiglie e per le aziende del settore costruzioni.
All’unanimità, infatti, mercoledì 4 ottobre il Consiglio Regionale ha approvato gli “Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 77/2020”, vale a dire l’aiuto ai cosiddetti esodati del Superbonus 110%, ma anche delle altre agevolazioni edili, che hanno crediti non assorbiti dal mercato e ancora cedibili.
Si tratta di una proposta di legge a firma di Stefano Allasia (Lega), che ha spiegato: “Il governo ha giustamente messo un freno alla cessione dei crediti del 110, che purtroppo ha segnato anche esiti negativi, come documentano diverse truffe accertate dalla magistratura. Tuttavia non devono essere le aziende che hanno davvero svolto i lavori a pagarne le conseguenze. Abbiamo fatto nostre anche alcune sollecitazioni dell’opposizione, che aveva presentato testi simili al nostro”.

I commenti

“Per una volta il Consiglio Regionale si è trovato unanime nel venire incontro a i cittadini e aziende piemontesi. È stato un provvedimento assunto all’unanimità ma molti consiglieri di maggioranza non sono riusciti a contenere le polemiche politiche sul superbonus dimostrando l’attitudine alla perenne campagna elettorale anche sulla pelle di persone oneste che hanno solo avuto il torto di credere a una legge dello Stato”- dichiara Silvana Accossato esponente di Liberi Uguali Verdi.
“Ho votato la proposta del Presidente Allasia con l’auspicio che si dia tempestivamente attuazione al provvedimento che prova a mettere in sicurezza le imprese e le famiglie che hanno visto i loro crediti incagliati- prosegue la capogruppo LUV non nascondendo però la propria preoccupazione per il fatto che “non ci sia stata iniziativa da parte della giunta, molto cauta sul tema".

"E’ nostra volontà dare una mano alle famiglie piemontesi - ha osservato il capogruppo leghista Alberto Preioni -  ai nostri cittadini e alle imprese, che oggi si trovano in difficoltà con la cessione dei crediti del Superbonus. Con questa legge diamo la possibilità di cedere i crediti alle nostre partecipate e agli enti pubblici economici regionali. Va detto però – sottolinea il capogruppo della Lega - che la gestione del Superbonus è stata fallimentare, per il continuo cambio di modalità e di regole. Di certo, il governo giallorosso ha lasciato al governo in carica un’eredità pesantissima: un buco di bilancio di 140 miliardi di euro”. “È una situazione paradossale: avere decine o centinaia di migliaia di euro di investimenti sulla propria casa e non poterli sbloccare. Il Superbonus è nato su un valido principio, come quello di efficientare le case, ma è stato pessimo dal punto di vista funzionale, anche perché solo il 3% delle case è stato efficientato. Invece ha distorto il mercato, lo ha ‘drogato’, incrementando i costi dei materiali, delle impalcature e delle materie prime in modo vertiginoso. Probabilmente andava fatto in maniera diversa, su più anni con percentuali del 60 o del 70%”.

Sean Sacco, Sarah Disabato e Ivano Martinetti del Movimento Cinque Stelle, hanno posto l'accento sul problema nuovo, quello delle scadenze immediate dei termini: "A spaventare sono le tempistiche molto strette per la cessione dei crediti, con la scadenza fiscale fissata al 30 novembre. Proprio per accelerare il più possibile l’iter avevamo presentato in Commissione un emendamento (a prima firma Sean Sacco), approvato all’unanimità, per ridurre da 90 a 15 giorni i tempi di attuazione della legge. Per non rallentare l’iter, inoltre, il Movimento 5 Stelle ha deciso di non depositare una propria proposta di legge ma convergere su un testo condiviso da tutte le forze politiche regionali e nato dal confronto con i comitati che rappresentano imprese e famiglie.  L’errore è stato perdere tutto questo tempo. Già ad aprile avevamo depositato un emendamento alla legge di stabilità (sempre a firma Sacco) per fare proprio ciò che si è deciso di fare oggi, ovvero dare un ruolo attivo alla Regione nella circolazione dei crediti coinvolgendo le società partecipate. Sei mesi fa il Centrodestra bocciò quell’emendamento ed oggi ci troviamo a dover fare tutto di corsa.  Per velocizzare ulteriormente le procedure, e per far sì che la norma approvata diventi efficace, abbiamo proposto di convocare nel più breve tempo possibile un tavolo di confronto fra enti partecipati titolati ad acquistare i crediti e gli istituti di credito che dovranno fungere da intermediari. L’ordine del giorno, presentato dal consigliere Sacco, è stato approvato all’unanimità. Senza un tavolo di questo tipo, che dovrà mettere in piedi la misura celermente, ci ritroveremo con pochissimi giorni per portare a compimento operazioni non proprio semplici. Il tempo stringe".

 

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