Polemica visite mediche domiciliari: la situazione vercellese
Per Asl e Ordine dei Medici da noi i medici vanno ancora a casa dei loro assistiti.

Polemica visite mediche domiciliari: L'Asl VC: "Da noi si fanno regolarmente". L'ordine dei Medici vercellese: "Le facciamo eccome!"
Visite mediche domiciliari la polemica
I reparti di pronto soccorso sono sotto assedio per l’influenza un po' in tutta Italia. In Lombardia il Codacons si è addirittura scagliato contro i medici: “Dove sono?”. Sotto accusa l’obbligo di prenotazione e la scarsa disponibilità a visite a domicilio.
A Vercelli siamo più avanti dei lombardi su questo fronte e le visite a casa si fanno. Anche se pare che alcune segnalazioni di cittadini del territorio, che lamentano alcuni espisodi di visite negate, siano al vaglio dell'associazione dei consumatori.
Ma partiamo da dove è nata la polemica.
A Bergamo emergenza affollamento
“Non accenna a diminuire l’emergenza affollamento nei Pronto soccorso della città di Bergamo. Una situazione allarmante anche considerando che il picco influenzale, secondo gli esperti, dovrebbe manifestarsi in questa settimana” spiega l’associazione dei Consumatori provinciale in una nota. Succede ogni anno, proseguono. “Ma i medici di base dove sono? Dalle segnalazioni pervenute risulta che quasi tutti ricevono solo su appuntamento oppure che non effettuano visite a domicilio. E ecco quindi spiegato il vero motivo del sovraffollamento”.
Esposto in Regione Lombardia
“Il Codacons effettuerà un esposto alla Regione Lombardia e al Ministero della Sanità affinché intervengono immediatamente sollecitando la medicina di base ad un maggior sforzo nei confronti dei pazienti, dato il particolar momento influenzale, al fine di liberare le strutture ospedaliere a favore di chi ha patologie ben più gravi.
La situazione vercellese
L'ufficio stampa dell'ASL VC, da noi interpellato fa sapere: "Nel territorio di nostra competenza i medici di famiglia visitano regolarmente a casa i loro assistiti".
Come al solito è illuminante il parere del Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Vercelli Pier Giorgio Fossale.
Medici di famiglia vercellesi oberati
"Guardi io sto recandomi proprio ora per l'ottava visita domiciliare e siamo alle 10 di mattina..." Più chiaro di così il dottor Fossale non poteva essere.
"La cosa vale anche per i miei colleghi... aggiungo poi che mi faccio anche 6 ore al giorno di ambulatorio. So che la situazione in Lombardia è molto diversa rispetto a noi, so anche che il loro assessore al welfare ce l'ha contro i medici di base, per cui non mi stupisce quello che mi ha riferito. Si tenga conto che una cosa è la gestione delle visite in una zona più o meno rurale come la nostra, tutta un'altra per le grandi metropoli".
Codacons ci ha segnalato che hanno avuto anche loro qualche segnalazione di visite a domicilio negate nel nostro territorio e che le stanno vagliando.
"Come presidente dell'Ordine Provinciale dei Medici non prendo in considerazione segnalazioni generiche. Se mi arrivano casi precisi con nome e cognome del medico e dell'assistito farò i miei accertamenti... E poi, mi lasci ricordare che proprio Codacons ebbe la sua parte di responsabilità quando si accostarono i vaccini all'autismo, facendo grandi danni. Se una visita domiciliare è urgente e opportuna lo può giudicare solo il medico non altri".
Ma come fa lei?
"Intanto io conosco bene la storia di tutti i miei "mutuati", molti li seguo da 37 anni! Conosco le loro condizioni di salute. Se una persona under 60 o anche più giovane, in salute, ha 39 di febbre non serve che io vada a visitarla, basta un consulto telefonico e il metodo TCP (Tachipirina Caldo e Pazienza). Invece, se mi chiama un cardiopatico la cosa cambia radicalmente. Se esaudissimo tutte le richieste di visite a domicilio rischieremmo poi di non avere tempo per i casi veramente gravi. Per cui è indispensabile valutare caso per caso e ci vuole collaborazione da parte dei pazienti".