L'intervento di Italia Viva e Psi sulla Santhià-Arona: "Promettevano lo studio entro giugno, invece è tutto fermo"
E ancora, sulla linea ferroviaria sospesa dal 2012: "I territori chiedono risposte, non alibi”

"Altro che studio di fattibilità consegnato entro giugno: oggi scopriamo che è ancora tutto in alto mare. L’assessore Marco Gabusi ammette che siamo solo alla fase preliminare del docfap (il documento di fattibilità delle alternative progettuali, ndr). L’ennesimo rinvio mascherato da tecnicismi". A dichiararlo, in una nota congiunta, Vittoria Nallo, capogruppo in Consiglio regionale di Stati Uniti d’Europa per il Piemonte, e Gabriele Salerno, segretario regionale del Psi, commentando la risposta ricevuta in aula sull’interrogazione urgente relativa alla riapertura della linea ferroviaria Santhià-Arona, sospesa dal 2012. "Parliamo di un’infrastruttura strategica per il Piemonte nord-orientale – sottolineano – utile per pendolari, turisti, studenti e traffico merci. È sostenuta da amministratori locali, associazioni economiche, e da oltre tremila firme raccolte in pochi mesi. Eppure, nonostante gli impegni pubblici assunti dalla Giunta, ci viene oggi comunicato che bisogna aspettare la fine dell’anno per avere uno studio che doveva essere pronto già da settimane. È un atteggiamento grave e irresponsabile".
L'intervento di Italia Viva e Psi sulla Santhià-Arona: "Promettevano lo studio entro giugno, invece è tutto fermo"
Nallo e Salerno ricordano che la richiesta di chiarezza nasce proprio dai territori: «I sindaci, le imprese, i cittadini chiedono una scelta netta, non l’ennesimo rinvio. Non si tratta solo di riaprire una tratta sospesa, ma di rilanciare una connessione ferroviaria strategica tra il cuore del Piemonte e l’Europa. Non si può continuare a perdere tempo". Per questo, i due esponenti chiedono la convocazione urgente di una seduta di Commissione con la presenza di RFI, Ferrovie dello Stato, Unioncamere e dei sindaci interessati: "Alle promesse seguano finalmente i fatti. I territori hanno parlato chiaramente. Ora tocca alla Regione fare la sua parte".