In Lombardia

Paese crea una "capsula del tempo" per non dimenticare il Covid: si aprirà nel 2070

All'interno, testimonianze dirette di chi ha vissuto sulla propria pelle non soltanto gli effetti del virus, ma anche le conseguenze psicologiche ed economiche del lockdown.

Paese crea una "capsula del tempo" per non dimenticare il Covid: si aprirà nel 2070
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Covid non si dimentica, e per essere sicuri di preservare la memoria di una pandemia che ha bloccato il mondo (e che continua a mietere vittime e contagi) le testimonianze dirette di coloro che hanno vissuto questo periodo storico verranno affidate a una capsula del tempo.

Nel 2070 sarà possibile riaprirla e scoprire le testimonianze dirette di chi ha vissuto sulla propria pelle non soltanto gli effetti del virus, ma anche le conseguenze psicologiche ed economiche legate al lockdown. Succede in Lombardia, non a caso la regione italiana che si è trovata nell'occhio del ciclone e che ha pagato il prezzo più alto in termini di contagi e decessi.

Una capsula del tempo per non dimenticare Covid-19

A Cermenate, paesino del Comasco, la comunità si ritrova dopo le difficoltà e le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria. Sabato 27 giugno 2020 il Comune ha fornito il proprio contributo alla Storia. Nel parco di Villa Clerici, è stata inaugurata la capsula del tempo che raccoglierà disegni, foto, pensieri, scritti dei cittadini sul periodo del lockdown. La capsula, una volta chiusa, verrà sotterrata e saranno i cermenatesi del 2070 ad aprirla per scoprire da testimonianze dirette cosa hanno significato questi mesi. Fino al 30 settembre la capsula sarà in Comune a disposizione di coloro che vorranno inserire un oggetto.

Il sindaco

L’amministrazione Comunale guidata dal sindaco Luciano Pizzutto ha anche consegnato le benemerenze civiche e il proprio ringraziamento pubblico alle associazioni e alle società che ha lavorato durante l’emergenza coronavirus.

“E’ una gioia vedervi oggi tutti qui. Abbiamo vissuto mesi da incubo da una parte combattendo contro un nemico invisibile e dall’altra c’era un continuo di nuove condizioni che hanno cambiato e stravolto il nostro modo di vivere. Oggi non possiamo dire che sia tutto finito ma possiamo dire che in questo momento non ci fa più paura come prima. Non possiamo però abbassare la guardia” ha commentato il primo cittadino.

Da Prima Como

 

Seguici sui nostri canali